Sembra incredibile ma è tutto vero. Anche la scienza ufficiale inizia ormai a porsi numerosi interrogativi soprattutto sulla vita aliena, muovendosi verso aperture inaspettate. Diversi scienziati della NASA, abbandonando il loro scetticismo scientifico hanno iniziato a chiedersi cosa accadrebbe alle religioni se un giorno venisse effettivamente confermata la presenza di vita nello spazio.
Secondo alcuni, le reazioni alla scoperta di vita aliena potrebbero essere decisamente diverse perché tutto dipenderebbe da ciò in cui si crede realmente. Ad esempio, alcuni anni fa, l’astronomo David Weintraub della Vanderbilt University, si espresse apertamente su questo argomento affermando che alcune religioni, tra quelle presenti oggi nel nostro pianeta, sarebbero comunque in grado di “gestire” l’eventuale notizia che confermi l’esistenza di razze extraterrestri.
I sondaggi eseguiti nel tempo, su campioni di uomini e donne, hanno più volte confermato che quasi il 40% degli intervistati è possibilista sull’esistenza della vita nell’universo, il 20% dice di non credere a questa possibilità mentre il restante 30% afferma di non avere una posizione certa su questi argomenti. Se parliamo di credenze religiose, invece, i dati si fanno piuttosto interessanti: il 55% degli atei crede nell’esistenza di forme di vita extraterrestre, com’anche il 44% dei musulmani, il 37% degli ebrei, il 36% degli indù ed il 32% dei cattolici.
Queste percentuali costituiscono un dato oggettivo di tutto rispetto che portano ad affermare che alcune religioni sono sicuramente più accomodanti di altre, relativamente a questo tema: quelle più spirituali, basate sulla centralità del nostro pianeta nell’Universo sono in effetti tra le più scettiche e convinte che “Dio” abbia intenzionalmente creato la vita solo qui da noi. Altre invece, molto più aperte, accettano l’eventualità che la creazione sia avvenuta anche in altri pianeti, contemporaneamente alla nostra e quindi credono alla vita aliena.
Nella religione cristiana, per esempio, molti creazionisti convinti che la Terra sia una diretta opera di Dio e che gli esseri umani discendano da Adamo e Eva, sono altresì sicuri che anche sugli altri pianeti sia siano stati creati esseri che non hanno però la medesima discendenza dell’uomo.
I concetti riguardanti la vita aliena, sono spesso sepolti o relegati nella profondità degli scritti sacri e nelle allegorie di cui essi si servono, rimanendo per nulla evidenti. Sono celati sotto una coltre di ignoranza voluta, creata ad hoc. Ad esempio nelle scritture ebraiche non c’è praticamente quasi nulla che faccia riferimento a questa possibilità. Bisogna avere una fervida interpretazione per trovare qualcosa che possa, pur marginalmente, avere a che fare con la vita extraterrestre, anche se negli ultimi anni, concettualmente parlando, qualcosa è mutato grazie allo studio ed alla coraggiosa opera divulgativa di numerosi ricercatori della verità.
Esistono poi culti che hanno alla base credenze che legano l’uomo ad una origine soprannaturale ed anche extraterrestre, come ad esempio Scientology, una dottrina fondata sulle potenzialità dell’uomo dotato di poteri soprannaturali ed in grado, con la forza del pensiero, di guarire malattie (al 90% psicosomatiche), di controllare coscientemente ogni parte del proprio corpo e di abbandonare il corpo fisico vagando nello spazio in forma eterea attraverso vari piani dimensionali.
Vi sono però anche moltissimi culti che credono negli UFO e nel contatto dell’uomo con esseri provenienti dallo spazio. Se un giorno si scoprisse davvero che c’è vita oltre alla Terra, molti misteri ancora oggi insoluti troverebbero risposte che già, nel nostro inconscio, probabilmente possediamo. Con il progresso scientifico e la ricerca di pianeti extrasolari abitabili la scienza potrebbe sicuramente dare una grossa mano all’individuazione di vita aliena nell’Universo .
Per questo, ognuno di noi dovrebbe prepararsi ad accettare anche dal punto di vista “religioso” l’eventualità che potrebbe esserci vita là fuori, a prescindere dalle caratteristiche possedute. Anche se, probabilmente, ci vorrà ancora del tempo, gli esseri umani dovranno necessariamente prepararsi a comunicare con altre razze, adeguandosi a protocolli di contatto appositamente creati per regolare questo tipo di cose. Concetti che dovranno essere necessariamente diversi, rispetto al passato, e dovranno tener conto dell’equilibrio universale ma soprattutto di ciò che lo regola, imponendo la non interferenza nel percorso evolutivo di qualsiasi forma di vita, concetto troppo spesso violato dalla razza umana.