Ed eccoci nuovamente a parlare di UFO, che paiono davvero di casa in Val Stirone. Questa volta rimaniamo in terra parmense.
Salsomaggiore Terme
Siamo, dunque, nella cittadina termale, dove durante l’autunno del 2018 incontro la testimone poco prima di una conferenza. Si tratta di una signora di mezza età, piuttosto garbata nei modi.
“Ti volevo raccontare un fatto che mi è capitato un paio di anni fa. Che, ti devo confessare, mi ha particolarmente colpito. Allora… ricordo che faceva caldo, quindi doveva essere estate. Stavo guardando fuori dalla finestra quando, improvvisamente, ho notato una luce giallo-arancio che scendeva verticalmentee silenziosamente dal cielo. Cioè, veniva giù proprio dritta e neppure tanto velocemente. Così ho potuto osservarla piuttosto bene. Per questo sono sicura che fosse vicina e che stesse cadendo esattamente all’interno del boschetto che ho di fronte a casa. Ti ricordo che abito fra le frazioni di Scipione e Cangelasio, una zona punteggiata qua e là da sparuti gruppi di piante.
(il castello di Scipione)
A conferma del fatto che fosse caduta lì vicino, un chiaro rumore di rami spezzati, proprio nell’istante in cui la <cosa>, secondo un rapido calcolo, doveva aver toccato il suolo. Poi, è tornato il silenzio.
Naturalmente, armata di pila, sono subito corsa a vedere, curiosa e pure un po’ timorosa, non sapendo bene cosa aspettarmi, anche se sospettavo qualcosa del tipo pezzi di legno strinati. E, poi, ero da sola…
E cosa ho trovato?
Sì, i rami spezzati c’erano davvero. Il boschetto è proprio modesto, quindi il controllo è stato rapido e preciso. Ma non ho trovato nessuna traccia di bruciature, né su questi ma neppure lì attorno. Ed era davvero curioso, visto il periodo secco e la presenza di sterpaglie facilmente infiammabili”.
Fidenza
Lasciata la collina, e quindi la parte alta della Val Stirone, arriviamo nel vecchio Borgo San Donnino, la moderna Fidenza. È una calda giornata estiva del 2016, quando incontro il testimone, che conosco da anni seppur superficialmente, in un bar di Fidenza. Sorseggiando un caffè, inizia a raccontarmi una serie di fatti alquanto curiosi avvenuti li nei dintorni della Val Stirone. Sì, perché si tratta di veri e propri UFO…
“Sono circa le ore 23 del 21 luglio 2014. Visto la calda serata estiva, lascio spalancata la porta-finestra dell’appartamento, alla ricerca di un’improbabile frescura. Spengo stancamente il televisore e mi alzo dal divano per andare a dormire.
Noto così una sfera arancione occhieggiare tra i rami di quegli alberi che costeggiano la strada. Curioso e sorpreso, esco sul balcone per osservare meglio. L’oggetto ha ora superato le fronde erbose ed è quasi sulla mia verticale, ad un’altezza di una trentina di metri. Lo noto chiaramente, anche se la scena dura pochi secondi. Ha una forma allungata che ricorda quella di una palla da rugby. Mi appare enorme, per un attimo mi fa addirittura venire in mente un autobus dalle estremità arrotondate. Presenta striature orizzontali rosso/arancio, interrotte nella parte mediana da due macchie biancastre ed affiancate. Non sento alcun rumore. La cosa rimane immutata nella sua forma, così come i suoi contorni restano ben definiti. Poi scompare lentamente oltre il tetto, in direzione Mantova, cioè verso nord-est, e senza lasciare alcuna scia.
A questo punto mi precipito giù dalle scale per scendere in strada, sperando di poterla rivedere. Purtroppo è sparita.
Che dire? Amo osservare il cielo e di meteore ne ho viste tantissime. E quella sera non ho visto una meteora, ne sono sicuro, nonostante fosse un periodo di discreta rilevanza, da questo punto di vista. Poi, per quanto io ne sappia, non ci sono state segnalazioni di meteore particolarmente luminose. Molto strano per una luce così eccezionale. “
(una ricostruzione dell’avvistamento approvata dal testimone)
In realtà, la storia avvenuta in Val Stirone potrebbe non essere finita qui.
“È l’una di notte dell’ultimo fine anno. Tra le due torri che svettano di fronte alla stazione ferroviaria, è presente una luce rossastra dalla forma oblunga, come se fosse coricata su un fianco. Si presenta immobile e di dimensioni più piccole rispetto a quella vista a luglio. Faccio in tempo a coinvolgere altre due persone che so abitare nei pressi. Siamo tutti perplessi. Non sappiamo cosa possa essere. Ho visto decine di lanterne cinesi ma la cosa che c’è in cielo non ha nulla a che fare con queste. Penso ai classici UFO.
Ad un certo punto prende direzione sud-est, verso la via Emilia. Non so se ci sia un collegamento, ma ho visto su internet che in Cile il giorno prima era stato fotografato un oggetto volante luminoso praticamente identico.”
Fine della storia? Per niente.
“Sono più o meno le ore 18 del 6 gennaio, cioè pochi giorni fa. Al di sopra di una delle case poste a fianco alla stazione ferroviaria ed in direzione ovest, noto una luce molto simile a quella delle <torri>. Anch’essa appare ferma, rossastra e dalla forma allungata in senso orizzontale. Sull’auto parcheggiata poco distante tengo una videocamera. Giusto il tempo di prenderla e dopo pochi secondi sono di nuovo sulla scena dell’apparizione. Ma la luce è sparita… come può essere, visto che sembrava immobile e non tirava un filo di vento?…”
Rimaniamo a Fidenza, per incontrarci nuovamente con Dante, che abbiamo già conosciuto per i fatti di Pellegrino Parmense (alta Val Stirone).
“Il fatto più recente accade nel giugno del 2017. Dal balcone della camera da letto, e poi da quello della sala, io e la mia compagna vediamo per tre sere consecutive un curioso balletto di luci. Sono molto ben visibili, diciamo grandi come una stella luminosissima.
Dunque… la prima volta appaiono basse sull’orizzonte est, cioè in direzione Parma. Sono quattro globi di un bel arancione brillante, sostanzialmente simili. A sorpresa, decollano rapidamente verso la parte più alta del cielo, ma in sequenza, cioè a breve distanza l’uno dall’altro. Spettacolo finito? Per nulla. Perché ce li ritroviamo in fila indiana nel cielo che dà verso sud, guardando fuori dalla finestra della sala. Lo attraversano lentamente, quasi a volersi mostrare anche ai più distratti, dirigendosi verso Piacenza.
(una ricostruzione dalla prospettiva del testimonecon scarsa illuminazione ambientale)
La seconda sera, compare invece una singola luce che sembra identica a quelle del giorno precedente. È sempre nel cielo sud, cioè dove l’abbiamo <lasciata> più o meno ventiquattro ore prima. Ma stavolta si sposta nella direzione opposta, cioè va da ovest verso est, quindi si avvicina a Parma.
Il terzo episodio, è la sera successiva. Stavolta le solite luci sono due e si spostano verso Piacenza.
Insomma, per tre sere c’è stato un <via vai> tra le due città di luci praticamente identiche in forma, dimensioni, luminosità e modalità di spostamento.
Ovviamente, nelle nottate successive io e la mia compagna abbiamo monitorato attentamente il cielo, ma non abbiamo più visto uno spettacolo del genere.
Ora, torniamo indietro di un paio di anni.
È una notte di estate del 2015. Sono affacciato alla finestra che dà verso nord. Improvvisamente, fra quelle due conifere che vedi laggiù appare una sorta di losanga, cioè una figura romboidale. È luminosissima, di un bel rosso brillante. Non so quantificarti le dimensioni. Può essere piccola e vicina ma anche grande e lontana. Comunque è <contenuta> fra quei due alberi. Rimane lì per pochi secondi, poi scompare. Diciamo che, semplicemente, sparisce. Non ho mai capito cosa fosse, sicuramente non una lanterna cinese, come magari stai pensando.
(una ricostruzione dalla prospettiva del testimone con scarsa illuminazione ambientale)
In realtà, il dubbio che in Val Stirone si tratti di lanterne cinesi e non di misteriosi UFO rimane. Anche se, come avrò modo di rendermi conto in altre occasioni, Dante mi pare un osservatore attento ed attendibile.
Conclusioni
A questo punto, sorge spontanea una domanda. Come mai la Val Stirone, e Salsomaggiore Terme in particolare che è idealmente posizionato al centro della vallata, presenta questa concentrazione di eventi UFO (e, più in generale, “misteriosi”)?
Naturalmente, è difficile dirlo. Ma c’è un particolare che potrebbe spiegare almeno una parte dell’insolita casistica. Stiamo parlando delle così dette “leylines”…
Allora… secondo certe teorie (non riconosciute in ambito scientifico), si tratta di un reticolato di linee energetiche che circonda la Terra, una sorta di flusso costante e velocissimo, come se fosse un’autostrada, e dalla larghezza variabile e bidirezionale. Può, infatti, misurare da pochi centimetri ad alcuni chilometri e circolare sia in superficie che nel sottosuolo. E, attraverso le loro energie, le linee possono influenzare tutti gli esseri viventi (e non solo).
Nei tempi antichi l’Uomo aveva individuato questi corridoi, marcandoli con templi, osservatori e luoghi di sepoltura.
Come era stato possibile?
Grazie a persone con spiccata sensibilità, che oggi chiameremmo rabdomanti o sensitivi, che “sentivano” queste singolari energie. Energie, e bene ricordarlo nuovamente, non riconosciute dalla Scienza, soprattutto perché non rilevabili con gli strumenti tradizionali.
Parliamo ora di acqua. Secondo una controversa teoria scientifica, questa avrebbe una sorta di memoria. Cioè, manterrebbe un ricordo di ciò con cui viene in contatto (quindi, anche l’energia), con un’efficacia ancora maggiore se in movimento. Quindi, secondo questa logica, i corsi d’acqua sono pregni non solo delle classiche sostanze chimiche, ma anche di un “qualcosa” d’altro.
Tutto molto interessante, verrebbe da dire. Ma questo cosa c’entra con Salsomaggiore? C’entra, c’entra…
Il fatto è che le “leylines” sembrano, a volte, accompagnare i corsi d’acqua. Cioè, dove ci sono le une, in certi casi, ci sono pure gli altri. Ed a Salsomaggiore il sottosuolo è ricco di acque che, ricordo, hanno inusuali capacita terapeutiche, così come lì transita (e questa sarà una novità anche per chi abita nella zona) una linea energetica. Si, perché, quella che passa da Salsomaggiore, non è una banale linea energetica, ma una delle più importanti a livello mondiale. A sostenerlo era lo studioso Oberto Airaudi, morto alcuni anni fa, che la cita nel suo ormai introvabile libro “Le linee sincroniche”. Il volume contiene una cartina dell’Italia del Nord (e non solo questa) in cui vengono evidenziate le principali linee energetiche. La mappa non è di tipo “politico” e neppure “fisico”, però sono indicate le città.
Quindi, è possibile estrapolare il percorso tracciato dalle linee.
La “nostra”, dunque, scende dal nord Europa, passa da Stonehenge, entra in
Francia, poi arriva in Italia dalla Valle d’Aosta, transita per il Piemonte, Pavia, Piacenza e… Salsomaggiore Terme, per poi scendere in Toscana ed andare sempre più giù, fino all’Egitto ed al Polo Sud.
Insomma, e riassumendo, l’idea è che una importante linea energetica, unita ad un reticolato di corsi d’acqua che sicuramente possiede proprietà termali, sia un considerevole serbatoio di energia, che talvolta libera sotto forma di fenomeni luminosi. In fondo, le così dette “luci telluriche” della Val Stirone e non, bagliori nel cielo che appaiono prima o dopo un terremoto e riconosciuti come fenomeni meritevoli di studio scientifico, sono rilasci di energia figli di tensioni tettoniche di Madre Terra.