Che la Val Stirone, quel lembo di terra che abbraccia il torrente omonimo sul confine delle province di Parma e Piacenza, sia una “zona finestra” per le apparizioni di UFO?
Come abbiamo già visto in precedenti articoli, la Val Stirone, è indubbiamente una delle vallate emiliane che manifesta la più alta concentrazione di fenomeni misteriosi. E, quindi, anche ufologici. Vediamo, dunque, di parlarne, ovviamente facendone una selezione ed evitando di menzionare gli episodi già citati in altri scritti, sempre sulla Val Stirone, e seguendo idealmente il corso d’acqua dalla sorgente alla foce.
Pellegrino Parmense
Partiamo da Pellegrino Parmense, con la storia dell’anello misterioso. Tutto nasce nell’autunno del 2019, quando mi incontro con Dante, un vivace e loquace signore di una certa età. Mi ha contattato poco tempo prima perché, usando le sue stesse parole, ha “diverse cose da raccontare”. Ma non vuole nessun tipo di pubblicità, quindi eviterò di fornire ulteriori informazioni anagrafiche.
Mi ospita a casa sua, un tranquillo appartamento in centro a Fidenza. E parla a ruota libera. Si vede che ha voglia di rivelare le sue esperienze. Che scoprirò essere tante. “Ormai non si trova più nessuno interessato a certe cose”, mi confessa.
Ma concentriamoci sul “discorso UFO”.
“Dobbiamo fare un lungo salto all’indietro nel tempo. È il 1959, ed ho sette anni. Con i miei genitori e una delle mie nonne mi trovo a Pellegrino ad osservare il firmamento in una calda notte estiva. E non sono lì per caso, perché allora abitavo in quella zona, nel <Podere Gotra>, per la precisione, dove i miei facevano i contadini. Lo puoi trovare lasciato il paese in direzione Medesano, prima di arrivare alla chiesa di Mariano.
Comunque… ad un certo punto, notiamo una sorta di anello di luci colorate posto in alto nel cielo. Le apparenze luminose non danno l’impressione di essere appoggiate su di una struttura solida, come i fari di posizione di un aereo. Sembrano essere solo delle singole luci. Ma è molto buio, quindi potremmo essere ingannati. Ad ogni modo, tutte le sfere cambiano continuamente tonalità, anche se rimangono fisse, cioè non paiono muoversi attorno ad un proprio baricentro. Neppure tutto l’insieme a forma di cerchio sembra ruotare. Però, lentamente si sposta. Poi, improvvisamente schizza via verso l’alto, <spegnendosi> poco dopo. Inutile dire che siamo rimasti tutti esterrefatti…”.
(una ricostruzione dell’episodio)
Rimaniamo a Pellegrino Parmense e nella alta Val Stirone, con il così detto “UFO della cometa”.
In data 12 ottobre 2016, ricevo la seguente mail:
“Buongiorno Stefano,
sono M. P., ci siamo presentati al corso che hai tenuto il giorno 10 ottobre all’UniSalso. Sono appassionata di misteri e mi affascina tutto quanto riguarda l’occulto e l’aldilà, anche se la mia vera passione sono gli UFO. Infatti, da tempo mi documento sui vari avvistamenti e sui presunti <incontri ravvicinati>.
Qualche anno fa mi è capitata un’esperienza che ho attributo ad un incontro che, se non è proprio di quelli <ravvicinati>, poco ci manca. Ora te la spiego.
Era il febbraio del 1986 e, con un gruppo di otto amici appassionati di stelle, volevamo osservare il passaggio della cometa di Halley. Quindi, ci siamo documentati sull’ora del suo transito e per trovare un luogo adatto al nostro scopo. Poi, armati di macchine fotografiche e binocoli, siamo partiti con due auto alla volta delle colline sopra Pellegrino Parmense.
Ad un certo punto del percorso, io e la mia amica, ci siamo accorte che una luce sembrava seguirci, ma non abbiamo dato troppa importanza alla cosa perché alcune volte gli aeroplani sembrano tenere proprio questo comportamento.
Alla fine, abbiamo raggiunto il luogo prescelto. Non c’era nessuna casa nelle vicinanze e nemmeno una fonte di luce. In sostanza, c’era buio pesto, tanto che abbiamo tenuto accesi i fari delle auto per preparare l’attrezzatura fotografica.
Alla fine, abbiamo spento le luci e cominciato a scrutare il cielo.
Passano alcuni minuti e all’improvviso una luce, forse la stessa luce che avevamo visto prima, ha cominciato ad avvicinarsi. Partendo la lontano, è arrivata a pochi metri da noi. Poi, si è fermata (su questo punto tutti abbiamo concordato). Di seguito, ha acceso un faro luminoso intensissimo, di forma rotonda, che illuminava solo noi, cioè non spaziava nei prati adiacenti.
La particolaritàdi questa <cosa>era che non emetteva nessun rumore e soprattutto non vi era nessun spostamento d’aria (come quello causato dalle pale di un elicottero). Ti ricordo che, all’epoca, i droni non esistevano.
Curiosamente, per ognuno di noi la durata del periodo di illuminazione è stata diversa. C’è chi dice solo qualche secondo, chi alcuni minuti. Io non so quanto tempo sia passato, ma ricordo che quei momenti sono stati interminabili, forse perché ero molto spaventata.
Poi, ad un certo punto, l’oggetto si è alzato, spostandosi verso la nostra destra ed è volato via con una velocità che i nostri areoplani ancora oggi non hanno. Abbiamo così notato che era di forma esagonale, con varie luci di colore diverso. Quando ci siamo ripresi dallo sbigottimento, qualcuno ha cominciato a fotografare ma, nel migliore dei casi, la pellicola mostra un puntino di luce, con una scia luminosa.
Nei giorni a seguire non ho notato niente di diverso dal solito, se non che mi sentivo più agitata. Ma ci sta, vista l’esperienza appena vissuta. Successivamente siamo tornati nel luogo dell’avvistamento, ma non abbiamo più notato nulla di strano.
Alla fine, non so cosa abbiamo visto. Si era deciso di non parlarne con nessuno, per non essere etichettati come <matti>. Però, a qualche amico questa esperienza l’ho raccontata, ma ho riscontrato un po’ di incredulità.
Ho voluto raccontarti la storia, che giudico <una bella esperienza>, perché forse questa volta, visto che ti occupi di <misteri>, non sarò etichettata come visionaria.
Ti allego anche la fotografia dell’oggetto che a suo tempo era stata fatta sotto forma di diapositiva. A dire il vero, ne ho anche un’altra, ma questa è quella venuta meglio. Come già detto, però, non rende merito a quanto abbiamo visto.
Grazie per aver letto la mia mail.
Buona giornata, Mary”.
Dei testimoni di quella sera, sono riuscito a parlare solo con il marito di chi mi ha inviato la mail, che ha sostanzialmente confermato i fatti.
Vernasca
Ora, facciamo un salto in terra piacentina, sempre nella parte collinare della Val Stirone, con il piccolo borgo di Vigoleno, nel comune di Vernasca.
In data 15 luglio 2019 ricevo dal signor Giacomo, con cui mi sono relazionato anche in altre occasioni, il seguente “messanger”:
“Sono passati tanti anni da quel fenomeno insolito, sicché i contorni risultano oggi molto più sfumati, anche se data la sua intensità non credo si sia trattato di una semplice suggestione. L’immagine di quei globi era infatti molto presente e reale, quasi fosse una proiezione olografica.
Mi trovavo, dunque, nei campi presso Cangelasio e, come ero solito fare, passeggiavo a lungo su quei sentieri che conducono ai campi. Ed osservavo i tanti coltivatori che si recavano anche a piedi a curare quei terreni. Così come facevo con il mio nonno, che da poco ci aveva lasciato per la sua vita ultraterrena.
Raggiunto il punto migliore, mi sdraiai a terra pensando a lui, convinto che l’avrei potuto sentire o che forse mi potesse vedere. E, mentre guardavo verso il castello di Vigoleno, che era uno dei miei punti fissi di riferimento, una luce improvvisa mi sorprese per grandezza, intensità e durata. Ancora oggi, per me, ebbe un comportamento inspiegabile.
(l’abitato di Vigoleno visto dalla prospettiva del testimone)
La osservai a lungo sdraiato al suolo, mentre mangiavo i gambi delle margherite. Per questo la posso descrivere con precisione.
Si presentava alla stessa altezza del castello che avevo di fronte, sulla mia sinistra, probabilmente al di sopra del torrente Stirone e prospettivamente vicino al monte Combu.
Vedevo, dunque, una grossa nube sferica di vari colori, all’interno della quale tre nubi sferiche più piccole, anch’esse luminose, giravano attorno al loro asse ed insieme contemporaneamente traslavano rispetto al centro della sfera maggiore, secondo un asse inclinato di circa quatantacinque gradi. Anche la superficie della sfera che conteneva le altre ruotava ma in modo non regolare, come se fosse alimentata dal vento. E cambiava la sua rotazione, come una bolla o un giroscopio.
(una ricostruzione di quanto potrebbe aver visto chi sostava sotto al castello di Vigoleno)
Ho sempre cercato di spiegarmi il fatto. Forse, mi sono detto, era stata la riflessione in cielo dello specchio d’acqua dello Stirone. Ma, secondo me, dei moti così complessi non erano spiegabili razionalmente. Sono arrivato quasi a pensare che non fosse un fenomeno naturale in senso stretto, ma uno stato alterato della mia coscienza che mi permettesse di vedere fenomeni comunque facenti parte della natura ma non visibili se non in particolari stati di percezione o eccitabilità”.
Purtroppo, nonostante il giro di domande posto nell’abitato di Vigoleno, non ho avuto conferma dei fatti. Insomma, di presunti UFO nessuno sa nulla.
Rimaniamo nel comune di Vernasca, quindi sempre in alta Val Stirone, con altre incredibili testimonianze.
L’incontro in Val Stirone avviene nell’estate del 2019 sulle colline che circondano l’abitato di Vigoleno, precisamente in località Baroni. Ma il testimone vuole la garanzia dell’anonimato, in caso contrario non se ne fa nulla. E così sarà. Ecco dunque la sua storia, anzi, le sue storie…
“Diciamo che di esperienze strane ne ho avute parecchie e per fortuna, in certi casi, ci sono stati anche altri testimoni. Così sono sicuro di non essere pazzo…
Partiamo con un fatto accaduto una quindicina di anni fa. Un evento ufologico, mi verrebbe da dire. Comunque… con un mio amico abbiamo appena finito di vedere un film in casa mia e siamo sulla porta di uscita. Ad un certo punto, vediamo una strana luce sopra ai monti che ci sono alle spalle di Lugagnano. Avrà avuto le dimensioni di un euro visto ad un metro di distanza. La cosa curiosa è che cambia continuamente colore, passando dal rosso, al verde, al bianco e, nel mentre, sale a zig zag. Poi, improvvisamente, cade in verticale, sparendo dietro l’altura. Tutto finito? Per niente… perché rispunta a sinistra del monte e schizza via verso l’alto. Il tutto dura meno di un minuto, secondo me. E alla fine notiamo pure il passaggio di due aerei da caccia e sentiamo il rumore di elicotteri, anche se questi ultimi non riusciamo a vederli…
(una ricostruzione dell’episodio dalla prospettiva del testimone e in scarsa illuminazione ambientale)
Rimaniamo in questo ambito con un fatto che risale al 2012, anno che ricordo bene per tutto il <casino> attorno alla profezia dei Maya. Con alcune amiche siamo in un campo per osservare le stelle. Ad un certo momento, il cielo buio si illumina a giorno per alcuni istanti, prima di ritornare nella oscurità. Ma anche in questo caso, la faccenda non è finita. Sì, perché ad un’altezza media sull’orizzonte appare una luce dalla forma ovoidale che attraversa il cielo in senso orizzontale…”.
Su richiesta del testimone, particolarmente geloso della sua privacy, mi sono astenuto dal consueto giro di domande in loco. Il paesino dove abita è davvero minuscolo ed è facile “fare due più due”, e parlare di UFO non è proprio l’ideale…