
Da settant’anni ad oggi si infuoca il dibattito della scienza verso l’investigazione degli UFO/UAP e del ruolo che ha certo accademismo su tale fenomeno. Io non biasimo nessuno, ma è lecito condannare certi atteggiamenti “scientisti” che di scienza hanno ben poco. Solo il il fatto e l’evidenza di un certo fenomeno, ormai palese, dovrebbe fare riflettere molti, su tale evidenza di queste presenze “allogene”, la dice lunga. Da un lato la negazione e la reinterpretazione di certi fenomeni (considerati fino a pochi anni fa dadi e bulloni) dovrebbe fare riflettere tal signori ufologi che hanno una visione, in sé, limitata e di per se incongruente in alcuni casi ufologici recenti, degni di un sguardo e di una analisi priva di preconcetti e pregiudizi. Dall’altro lato si tenta di ridimensionare l’ipotesi ET, (e questo lo vediamo nei media maistream), cercando spiegazioni aberranti, attribuendo tutto, o quasi, a fenomeni naturali, dall’altro spuntano come “funghi”, nuovo ufologi e ricercatori desiderosi di essere ascoltati (in alcuni casi hanno ragione), e anche sostenuti nello loro pubblicazioni. Sia chiaro, non c’è l’ho con nessuno, di questi, sia gli “ifologi” di Stato, che di “ufologi” indipendenti e sappiamo che in prima linea abbiamo il Centro Italiano Studi Ufologici, di cui io mi sono staccato, per il fatto che conducevano ad una prospettiva dell’ufologia “monneristica” che il sottoscritto non gradiva, da un lato la FUI, più aperta all’ipotesi extraterrestre, di cui io ne faccio parte, e della quale sono orgoglioso e fiero, del lavoro soprattutto di divulgazione del fenomeno in questione. Ma qual’e allora il problema del quale l’ufologia di oggi si trova, in un certo senso, alla deriva, da quanti sostengono di essere rapiti dagli extraterrestri (spuntano come funghi), anche se ci sono dei casi attendibili e degni di studi più approfonditi, e da coloro che dicono che il fenomeno dei rapimenti, anche seppur degno di attenzione, viene miserabilmente destituito di ogni fondamento reale? Ci chiediamo noi studiosi, (ed è un appello di cui faccio a tutti) ed appassionati. La domanda che mi pongo e ci poniamo è: è lecito ridimensionare l’ufologia laddove non si trovano delle reali intese tra gli studiosi, solo perché non si hanno prove tangibili che la “scienza” pretende dal fenomeno stesso, oppure sarebbe il caso di essere un po’ più aperti ai lavori dei nuovi “studiosi” del fenomeno UFO/UAP?
Marco Monti Autore
10/2/2025