A proposito di grandi Flap Ufo sui cieli Italiani, tra le documentazioni di mio Padre Eufemio, c’era il ritaglio di un’articolo della Nazione che parlava di una partita di calcio della Fiorentina, sospesa perché tutto lo stadio di Firenze era a bocca aperta a guardare in alto le evoluzioni di due dischi volanti!
L’avvistamento più eclatante del secolo passato è accaduto a Firenze e si inserisce in un “Flap” che avvenne in Italia nell’ottobre del 1954 come si evince dalla lettura dei quotidiani dell’epoca che per giorni ne fecero grandi titoli.
Ecco cosa accadde quell’anno su Firenze, nei cieli della Toscana e di tutta Italia.
I giornali scrissero che nei nostri cieli “era come se un ipotetico stato maggiore dei dischi volanti avesse deciso di fare le sue grandi manovre a Firenze e in Toscana”, a coronamento di una serie d’avvistamenti che interessò tutta la penisola, dando spunti originali per le copertine della Domenica del Corriere e per i quotidiani che, riportando i numerosi avvistamenti di oggetti non identificati, lasciarono briglie sciolte alla fantasia descrivendone le variegate forme ad ala come gabbiani in volo, a goccia d’acqua, a cappello di prete, eccetera.
Ecco la storia che ebbe inizio alle 14,30 del 27 Ottobre 1954 con la telefonata alla redazione del quotidiano la Nazione da parte di uno studente di ingegneria, Alfredo Jacopozzi, che affermava di vedere dischi volanti nel cielo di Firenze insieme ad altre persone.
L’evento durò a lungo, tanto che gli stessi giornalisti poterono salire sui tetti del giornale e vedere a loro volta sfere bianche sfrecciare intorno al campanile del Duomo di Firenze. Furono sei in tutto gli oggetti avvistati e tutti videro che al loro passaggio cadevano a terra degli strani “fiocchi” bianchi simile a bambagia.
Dunque, mentre “delle ragnatele lucenti cadevano lentamente al suolo” posandosi sugli alberi, sui tetti e sulle auto, anche intorno a Firenze avvistamenti con precise descrizioni di evoluzioni in cielo e di dischi che si aprivano dividendosi in tre parti che poi si dirigevano in direzioni diverse.
Ma arriviamo a quello che potrebbe essere descritto come il realizzarsi del sogno di tutti gli appassionati della materia extraterrestre e cioè il più clamoroso tra gli eventi di quella giornata, il cui ricordo è rimasto indelebile nella mente dei numerosi testimoni che vi assistettero.
Allo stadio Comunale di Firenze si stava giocando la partita d’allenamento fra la Fiorentina e la Pistoiese. Fra i giocatori della Fiorentina ricordiamo Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri, Sarti, Capucci, Del Gratta, Scaramucci, Biagi, Orzan, Luna, Tassinari, Ghersetich, Buzzin, Vidal. Per la Pistoiese Vadi, Pierallini, Vettori, Caiumi, Tuci, Lomi, Balsimelli, Lenci Carpini, Vannucchi, Fossi.
La partita venne interrotta perché all’improvviso sopra lo Stadio apparvero, volteggiando, due enormi oggetti volanti che incuranti degli sguardi stupefatti dei tifosi delle due squadre, facevano tranquillamente le loro evoluzioni. Anche Valcareggi osservava la scena attonito insieme ai giocatori delle due squadre, oltre alle diecimila persone presenti allo stadio di Firenze.
Insomma un evento inquietante, impossibile da nascondere o da ignorare anche perché tante osservazioni di UFO da diverse posizioni convergevano tutte verso le stesse descrizioni degli oggetti volanti e cioè che alcuni erano a forma di goccia di acqua, altri a forma di cappello da mandarino cinese ma soprattutto che procedevano sulla città di Firenze a velocità elevatissima, avvitandosi nel procedere avanti e che compivano evoluzioni impossibili per un aereo.
Tanto del materiale a capelli d’angelo venne prelevata dai cittadin dopo il passaggio di UFOi.
La bambagia raccolta a Firenze e messa in una provetta di vetro sterile, appariva come un filo del baco da seta che luccicava ed era appiccicosa, infatti aderiva immediatamente al vetro del contenitore.
L’analisi dei filamenti caduti su Firenze durante l’avvistamento di UFO venne svolta presso l’istituto di Chimica Analitica dell’Università fiorentina dal professor Giovanni Canneri e dal suo assistente professore Danilo Cozzi. Il lavoro fù svolto per mezzo di esame microscopico e spettrografico dal cui esito risultò che la sostanza raccolta a Firenze e dintorni, era una sostanza a struttura fibrosa dalla notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione che riscaldata bruniva lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile con una struttura macromolecolare probabilmente filiforme, analizzato allo spettrografo risultava essere probabilmente un vetro borosilicico composto da Boro, Silicio, Calcio e Magnesio.
A seguito delle analisi, il Professore ipotizzo che per fabbricarla si sarebbe dovuto insufflare aria ad altissima velocità su una massa di vetro fuso ad alta temperatura e che, visto la sottigliezza dei filamenti ritrovati a Firenze, l’aria sarebbe stata velocissima e la temperatura di fusione tanto alta, per cui più è alta e tanto più la fibra è sottile. In tanti, tra cui molti “esperti” si sono dannati nel cercare spiegazioni plausibili del fenomeno anche perché il fatto che le analisi avessero stabilito la composizione del materiale non spiegava cosa l’avesse creato ne era facile capire in che modo un reattore di un aereo o i motori di un razzo potessero rilasciare una scia vetrosa e così anche per un Disco Volante.
Il giorno dopo, 28 ottobre, in concomitanza del passaggio di strani oggetti in cielo, continuava la curiosa pioggia di filamenti vetrosi a Prato, Firenze e Siena che imbiancò la sommità del passo della Consuma come una nevicata; i filamenti brillavano al sole somigliando proprio a fiocchi di neve.
Il proprietario dell’albergo “Fonte al Prato” della Consuma notò che dal Casentino in direzione del Valdarno cadevano filamenti vetrosi come quelli erano apparsi il giorno prima sulle città toscane. Lunghe strisce luminose, fili eccezionalmente brillanti, trasportati da un lieve alito di vento, che ricoprivano gli abeti come fossero gemme e pietre preziose. Sembravano tanti alberi di Natale.
Su la Bambagia che fece a quel punto tanto scalpore, provò a pronunciarsi il prof Piccardi, dell’Istituto di Chimica e Fisica dell’Università di Firenze che, pur non avendola vista, ipotizzo che la sostanza altro non fosse che una specie di lana di vetro come quella usata per rivestimenti isolanti, portata in aria da raffiche di vento dopo essere stata prelevata da una fabbrica oppure essere stata “seminata” in cielo da qualche aereo in seguito ad un avaria della fusoliera che avrebbe così perso il rivestimento interno.
Circa gli avvistamenti di globi e dischi in concomitanza, il professore ipotizzo che si trattasse di palloni sonda meteorologici che di giorno assumevano strane luminescenze, ed erano illuminati di notte per consentire agli studiosi di osservarne il percorso, le cui bizzarre evoluzioni erano colpa delle correnti aeree, affermando che per questo erano stati scambiati per apparecchi di straordinaria maneggevolezza, impossibile per aerei terrestri.
Furono così tante le ipotesi sul flap di UFO e sulla Bambagia che vale la pena ricordare anche questa e cioè che la terra stesse attraversando una zona di spazio dove corpi composti di ossidiana venivano attratti dalla gravitazione e che cadendo verso il nostro pianeta, a causa dell’attrito con l’atmosfera, si riscaldavano fino al punto di dissolversi in filamenti componenti la “bambagia” cauta su Firenze, dintorni e Toscana tutta .
Va tenuto presente a rigor di logica che se un aereo avesse perso il rivestimento interno in lana di vetro poteva solo voler dire che si stesse sfasciando in volo che l’equipaggio lo stesse distruggendo apposta. Nel cielo fiorentino quel giorno passarono un quadrimotore alle 14.30 circa e un reattore alle 16 ma nessun aereo si distrusse in volo, precipitando su Firenze.
Riguardo al fatto che potesse essere sfuggita lana da qualche vetreria, va precisato che in Toscana esisteva nel 1954 una sola vetreria che produceva lana di vetro: La Vetreria Balzaretti e Modiglioni di Livorno. L’ingegner Francesco Centro, tecnico della lavorazione del vetro, escluse che tale materiale poteva essere sfuggito dalle vetrerie della Toscana; inoltre dichiarò che i frammenti di vetro sottoposti all’analisi del Prof. Canneri erano troppo piccoli per poterne capirne la natura e stabilire se si trattava di materiale lavorato o formatosi naturalmente per un qualsiasi fenomeno.
Furono avanzate altre ipotesi su cosa fossero i filamenti rilasciati dagli UFO avvistati: dall’esplosione atomica (in quegli anni si fanno esperimenti nell’atmosfera), al vetro fuso dalla scarica di un fulmine, al vetro fuso appartenente ad un meteorite di passaggio, alla lana di vetro utilizzata da aerei sperimentali in funzione antiradar, ai residui di combustione di un nuovo carburante per motori. Si chiamarono in causa persino vapori sparsi dai soffioni di Larderello ricchi di sali di boro e silicio. E circa gli UFO a forma di globi luminosi si ricordarono che nel mese di ottobre si possono facilmente osservare piogge meteoriche che talvolta danno luogo a spettacoli grandiosi.
Ma purtroppo per i fantasiosi negazionisti, il 29 Ottobre si ripeterono le segnalazioni di dischi volanti e di bambagia su Firenze.
Alle 13,05 Calenzano fu sorvolato da una formazione di dischi volanti che lanciavano fiocchi bianchi. La formazione si dirigeva verso Firenze passando sopra Monte Morello a diecimila metri di altezza. La stessa cosa avveniva a San Piero Agliana.
Poi ci fù l’ipotesi del prof. Righini dell’Osservatorio di Arcetri che aveva notato in direzione est cadere i fiocchi bianchi e pensando alla rifrazione solare da parte della cosi detta bambagia, da lui creduta comunque lana di vetro, secondo il principio che un oggetto grande molto lontano equivale ad un oggetto piccolo visto da vicino, disse che un fiocco di 5 centimetri di diametro visto a 50 metri sottintende lo stesso angolo di un oggetto di 5 metri visto a 5 chilometri di altezza… quindi per il professore si trattò di una enorme quantità di lana vetrosa che a distanza poteva apparire come “dischi o sigari” a causa dei riflessi dei raggi solari che presi da un colpo di vento davano l’impressione di muoversi a forte velocità e che quando perdevano la brillantezza si confondevano sullo sfondo del cielo.
l campione di bambagia rilasciata al passaggio di UFO, raccolto dal personale di Arcetri venne esaminato dall’Istituto di Fisica con il contatore Geiger Muller e risultò che la bambagia non era radioattiva. Dalle analisi emerse che i componenti erano gli stessi rilevati dal prof. Canneri. Qualcuno pensò anche ad un fenomeno collaterale a qualche esperimento atomico; una esplosione poteva aver fuso una quantità di vetro se la deflagrazione fosse avvenuta vicina ad una cava di silicio la bambagia poteva essere stata portata in alto e in giro per il mondo dalle forti correnti presenti in quota, per poi ricadere in terra ma non si trattò di questo.
Il fenomeno dell’avvistamento di UFO si ripeté nei giorni successivi in diverse città, soprattutto dell’Italia centrale, da Roma a Perugia, da Civitavecchia a Lucca sempre accompagnato dalla discesa di filamenti vetrosi.
A Città della Pieve venne registrato un avvistamento collettivo di UFO con caduta di bambagia come quella caduta su Firenze e poi a Pontassieve, Scarperia, S.Mauro a Signa, Siena, Pistoia, Montale, S.Marcello Pistoiese, Arezzo e Perugia e decine di altre località. Dalle 13 alle 14,30 furono visitate da dischi volanti e innevate da bambagia. Molta gente si riversò nelle strade per osservare i dischi e assistere alla caduta della bambagia.
UFO furono visti attraversare il cielo di Prato a velocità fantastica come fusi luminosi seguiti da una scia bianchissima; effettuare una conversione a quarantacinque gradi e dirigersi su Firenze allineati a coppia.
A Siena il fenomeno assunse le stesse caratteristiche di Firenze; dischi, sigari, sfere, che passarono a brevi intervalli e una pioggia di bambagia, simile a neve, si dissolveva al calore della mano o a contatto del terreno. Cadde per oltre due ore lentamente. Complessivamente su Siena passarono undici UFO, tre di loro viaggiavano in perfetta formazione.
In totale da Modena a Roma pervennero moltissime segnalazioni di questi passaggi di UFO. La cronaca racconta che a Modena, un disco, si sarebbe arrestato a cinquemila metri sopra il campo di aviazione, lanciando raggi luminosi in ogni direzione per almeno sessanta secondi.
Gli avvistamenti continuarono copiosi anche nel mese successivo in tutto il territorio nazionale. A volte in modo clamoroso. Per esempio, il 14 novembre, domenica, una ventina di UFO a forma di sigari volanti furono avvistati nei cieli di Gela, in Sicilia, dove vennero anche raccolti e analizzati altri residui di bambagia silicea. L’ultima “nevicata” si verificò il 4 dicembre nell’Aretino.
Questa la cronaca dei fatti e delle ipotesi fatte per spiegare l’inconsueto avvenimento di UFO su Firenze. Cosa aggiungere? Basta la lettura dei quotidiani di quel periodo, anzi di quegli anni perché dal 1950 al 1957, non solo in Italia ma in tutta Europa, numerose furono le segnalazioni di oggetti volanti. I giornali frequentemente riportarono le notizie di visite di questi UFO e le varie supposizioni stilate dagli studiosi che si cimentarono del dare plausibili spiegazioni del fenomeno.
Resta il fatto che tra tutti gli avvistamenti di quell’anno, quello sullo stadio di Firenze rese celebre la Toscana nel mondo e dovremmo ricordare più spesso quell’ottobre del 1954!
Ho 76 anni e a metà degli 50 vidi nel cielo di di livorno. 2 oggetti luminosi grandi e silenziosi volteggiare a quota relativamente bassa. La cosa venne notata da molta gente. Tanto è vero che il giorno seguente IL TIRRENO quotidiano storico toscano scrisse a titolo cubitali DISCHI VOLANTI A LIVORNO.
Ma come sempre nessuno ne parlò più. Roberto
buongiorno Roberto, la ringraziamo per averci raccontato dell’episodio, peccato non esserci foto dell’avvistamento.Purtroppo i giornali e le tv spesso schifano questo tipo di notizia oppure sono per la non divulgazione… Sarebbe bello anche senza documentazione poter aver uno schizzo dell’evento e magari più testimonianze, in tal caso saremmo felici di trattare l’evento con un suo eventuale racconto, ed inserire il tutto nel nostro data base e nella nostra mappa. Grazie ed a presto!!!