Simboli e misteri nelle avventure di Alice é il nuovo saggio dello studioso, ricercatore e webmaster del sito http://ilsitodelmistero.blogspot.com. Questo suo ultimo lavoro ci condurrà davvero nella tana del bian coniglio. Scopriremo come l’autore della favola, Lewis Carrol (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lewis_Carroll ) involontariamente abbia inserito in una fiaba concetti prettamente misterici, simbolici ed esoterici. Siete pronti ad immergervi in questa nuova ed interessante intervista? Bene, diamo la parola allo scrittore Vito Foschi.
Simone Leoni: Ciao Vito, cosa ti ha spinto a trattare una fiaba particolare come Alice nel paese delle meraviglie?
Vito Foschi:Mi ha sempre colpito la versione disneyana di Alice, con i colori brillanti e i personaggi bizzarri e poi un vecchio episodio del fumetto di fantascienza Nathan Never. Il fatto che un racconto si prestasse ad essere di ispirazione a generi così diversi doveva implicare una qualche particolarità.
Simone Leoni: Rilevante è notare come tu a inizio libro parli del viaggio iniziatico di Alice, che è caratterizzato dal suo sogno. Che importanza hanno i sogni a livello esoterico?
Vito Foschi: I sogni hanno sempre avuto in tutte le tradizioni una particolare importanza perché possibili veicoli di significati altri o di profezie. Citiamo solamente i sogni di Giuseppe figlio di Giacobbe di cui molti ricorderanno i sogni delle sette vacche grasse e delle sette vacche magre ad indicare sette anni di buoni raccolti e sette di carestia. Chiaramente non tutti i sogni hanno queste particolari valenze, ma esistono varie tradizioni che insegnano a “controllare” e ricordare i sogni in modo da avere visioni oltremondane. Pensiamo anche alle tradizioni sciamaniche che tramite le tecniche di trance veicolate da danze o da sostanze portano lo sciamano a “viaggiare” nel mondo degli spiriti.
Un aspetto quotidiano della potenza della mente in stato di sonno è quello che capita quando ci si addormenta con un problema e ci si sveglia con una soluzione. Non capita sempre, ma è uno di quegli aspetti che può essere sperimentato da tutti.
Simone Leoni: Il personaggio del coniglio bianco è molto interessante. Lo troviamo sia in questo contesto, sia nel film dei fratelli Wachowsky “Matrix”. Cosa rappresenta questo personaggio? E perché è così importante?
Vito Foschi: Il coniglio bianco apre il racconto di Alice e rappresenta l’iniziatore della fanciulla. Il suo apparire nel prato, di corsa, rappresenta quasi un fulmine che colpisce la mente di Alice aprendo la possibilità di altri mondi. È tramite il bianconiglio che Alice raggiunge il paese delle meraviglie e nel film Matrix ha lo stesso ruolo di svegliare Neo e di portarlo in un altro mondo. Certo nel film di Matrix c’è una sorta di rovesciamento, in cui è la realtà il mondo dei sogni e il bianconiglio conduce nell’altro mondo che è la realtà, ma il significato non cambia. Il coniglio bianco attraversa i mondi, una sorta di traghettatore, un ponte fra i mondi. Il bianconiglio di Disney ha gli occhi rosa e le pupille rosse, probabilmente per esigenze legate all’animazione, ma non ci possono non ricordare gli “occhi di bragia” di Caronte, il traghettatore degli inferi.
Simone Leoni: Il bianconiglio, il bruco, lo stregatto, tutti personaggi che, da come su legge nel tuo libro, assumono un ruolo di guide per Alice, di iniziatori. Come si differenziano tra di loro questi personaggi?
Vito Foschi: Ognuno dei personaggi rappresenta una tappa nel percorso iniziatico di Alice. Il bianconiglio è colui che apre la prima porta e ne abbiamo parlato prima.
Il bruco è un animale fortemente simbolico perché trasformandosi in farfalla rappresenta la rinascita e l’iniziazione non è altro che una nuova nascita. In più nel racconto di Carroll il bruco pone delle domande ad Alice, quasi a rappresentare il tipico rituale per chi bussa ad una loggia o società segreta. Infine, lo stregatto con la sua capacità di comparire e scomparire a piacimento rappresenta un tramite verso il mondo spirituale. I gatti in tutte le tradizioni sono legati agli aspetti magici della vita.
Simone Leoni: La regina di cuori impartisce di continuo l’ordine di tagliare la testa ai malcapitati. Simbolicamente cosa significa?
Vito Foschi: Il taglio della testa ha un preciso significato simbolico: la separazione dello spirito dalla componente materiale. L’altro termine usato per indicare la decapitazione è decollare, che non a caso viene usato per indicare la partenza degli aerei. In ambedue casi l’idea è quella di staccarsi dal suolo e di spiccare il volo e simbolicamente abbandonare la dimensione materiale a favore di quella spirituale.
Simone Leoni: Nel tuo saggio parli anche di un secondo libro di Carroll dedicato ad Alice. Nel capitolo chiamato “attraverso lo specchio” metti in risalto vari elementi, tutti particolari:
• Il numero 11
• La scacchiera
• Lo specchio
Ci spieghi il loro significato più profondo?
Vito Foschi: La seconda parte del libro è dedicato alla seconda avventura di Alice, “Attraverso lo specchio” e ho dedicato un capitolo al simbolismo della scacchiera e uno a quello dello specchio perché oggetti particolarmente carichi di significati oltremondani. Il numero 11 simboleggia la mancanza perché precede il 12 che è simbolo di completezza. Nel racconto sono 11 le mosse che Alice compie sulla scacchiera per arrivare a dare scacco matto alla regina nera e arrivare al dodicesimo capitolo del libro in cui diventa regina.
In breve, possiamo dire che la scacchiera è una rappresentazione del mondo e contemporaneamente dell’animo umano diviso dalle molteplici pulsioni, mentre lo specchio ha una antica tradizione magica perché usato per trarne degli auspici. Il significato più profondo dello specchio è legato al “conosci te stesso”, all’introspezione che permette di conoscere la propria scintilla divina che ci collega al Tutto.
Simone Leoni: Citi anche un libro di Alberto Barelli intitolato “Il simbolismo della scacchiera” dove sembra ci sia un interessante collegamento tra la scacchiera e il cervo (che come hai fatto notare, rappresenta il Cristo). Ci puoi dare una completa spiegazione su questo parallelismo?
Vito Foschi: Il cervo con la sua caratteristica di rinnovare le sue corna è un simbolo di rinascita in molte religioni e successivamente adottato per lo stesso motivo dal cristianesimo venendo a rappresentare il Cristo che porta la salvezza e quindi la rinascita. Nel libro citato sono raccolte alcune rappresentazioni di caccia del cervo insieme alla scacchiera e se consideriamo che quest’ultima è una rappresentazione del mondo ne deduciamo che la caccia del cervo rappresenta la ricerca di Dio da parte dell’uomo nella sua vita.
Simone Leoni: Importante è anche sottolineare quando fai notare la figura del Re Rosso, in quanto questa figura è complementare ad Alice per quanto concerne il paradosso legato al mondo onirico. Ce ne puoi parlare?
Vito Foschi:Nel racconto il Re Rosso è una figura importante perché mentre dorme sogna di Alice e delle sue avventure e se si svegliasse scomparirebbe l’intero mondo. È il Re Rosso che sogna di sé stesso che dorme o è Alice che sogna del Re Rosso che dorme? È la bambina all’interno del sogno del Re Rosso o è il contrario? Questo paradosso risponde ai giochi linguistici tipici di Carroll, ma l’autore ci pone una domanda sull’Universo e sulla sua realtà. La realtà è solo un’illusione da squarciare per conoscere la realtà dello spirito?
Simone Leoni: Nel racconto di Carroll sembrano esserci svariate allusioni non solo ad archetipi o simboli cristiani, ma anche pagani. Perché secondo te?
Vito Foschi:I simboli sono eterni e li ritroviamo in ogni tradizione e lo stesso cristianesimo ha raccolto il deposito culturale e simbolico pagano precedente adattandolo alla bisogna. I santi protettori non sono altro che la versione cristiana dei vari dei o demoni pagani deputati alla protezione di questo o quello aspetto della vita umana. Noi siamo gli eredi del mondo mitologico romano e greco oltre che ebraico e la nostra cultura è intrisa di quei simboli e miti.
Senza dimenticare le altre mitologie come quella egizia e nordica. Possiamo ben dire che i miti non muoiono mai. Non possiamo non notare come simboli e miti sopravvivono anche grazie a media popolare come il fumento e il cinema. Quando una civiltà si inabissa, è la cultura popolare che in qualche modo ne diventa il deposito che la trasporta in maniera trasfigurata nel futuro per chi ha orecchi per intendere e occhi per vedere.
Simone Leoni: Tra cristianesimo e paganesimo, sembra esserci nel racconto di Carroll anche più di un riferimento alla scienza occulta chiamata alchimia. Cos’è esattamente questa disciplina? E come la si può contestualizzare in questo caso?
Vito Foschi: Nel racconto vengono citati alcuni animali che hanno anche un simbolismo legato all’alchimia che per alcuni è semplicemente l’antesignana della chimica moderna, ma è in realtà una disciplina complessa che unisce scienze spirituali e manipolazione della materia. Indubbiamente c’è stato chi ha veramente cercato di trasformare il piombo in oro, ma il simbolismo alchemico, non sempre di facile interpretazione, descrive un percorso iniziatico che porta alla trasformazione dell’uomo materiale in uomo spirituale. In ogni caso non vanno trascurate le sue realizzazioni pratiche.
Simone Leoni: Siamo giunti alla conclusione di questa interessante intervista. Vito, cosa vuoi aggiungere per i nostri lettori?
Vito Foschi:Ricollegandoci ad una nostra precedente risposta, aggiungo come i racconti popolari tengono tracce di antiche tradizioni e pertanto vanno indagati in tal senso. È mia opinione che gli scrittori che si dedicano ai vari generi del fantastico possiedano una particolare sensibilità che permette loro di vedere oltre certe barriere. Ovviamente non posso che invitare a lasciare uno spazio per il fantastico anche nella vita adulta.