Che anche a Parma, piccola città di provincia, possano nascere e prosperare delle sette sataniche potrebbe risultare piuttosto sorprendente. Ma purtroppo questa è la realtà, perché il materiale che ho raccolto spinge proprio in questa direzione. E me lo conferma uno sconosciuto signore quando mi dice “nessuno ne parla, ma c’è una realtà parallela che neanche se la immagina”.
Purtroppo mi mancano i riferimenti precisi, come i nomi delle persone coinvolte ed i luoghi e i tempi in cui hanno operato, perché chi ho contattato non ha voluto sbilanciarsi. Prudenza più che comprensibile, vista la scabrosità dell’argomento. Ed io, sicuramente, non mi spingerò oltre. Comunque, il quadro risulterà ugualmente chiaro e l’area interessata dall’attività delle sette sataniche relativamente ampia.
L’antefatto
Allora… nella sostanza esiste una zona, a cavallo della provincia di Parma e di una limitrofa, caratterizzata dalla forte presenza di sette sataniche. Una sorta di triangolo, i cui vertici comprendono una città e due importanti paesi.
Tutto è nato alcuni mesi fa, e da una domanda: come mai in quella determinata zona che abbraccia anche la città di Parma ci sono così tanti suicidi?
Naturalmente, a cercar nelle cronache, non se ne troverà traccia. Il suicidio è un fatto tremendamente personale e pietoso, quindi è normale che si tenda a nasconderlo. Ma il fenomeno esiste, altroché se esiste.
Domanda che, inizialmente, ho riposto nel cassetto, incapace di trovarne una soluzione.
Poi è cambiato qualcosa. Ma preferisco lasciar parlare le persone, concedendo al lettore il piacere (si fa per dire) di trarre le debite conseguenze.
Parlano i testimoni
“Stavo lavorando in un piccolo borgo poco distante da Parma, quando ho intravisto in un’abitazione una serie di oggetti legati al mondo funerario. E, sì, che lì non era morto nessuno e men che meno era avvenuta una strage. Perché, a guardar tutto l’armamentario dispiegato, era a ciò a cui veniva da pensare”, mi racconta, perplesso, un signore.
“In questa zona spariscono tanti i gatti. E nessuno sa dove vadano a finire”, sostiene, affranto, un anziano.
“Vede quelle case laggiù (NdA sottolinea le parole puntando il braccio teso nella loro direzione, ma queste sono tante e lontane, quindi l’indicazione risulta alquanto nebulosa)? Tutti sanno che alla notte vi si compiono delle strane cose, e si dice che centrino le sette sataniche. Certo, in una casa privata uno può fare quello che vuole, però…”, si lamenta un altro.
E non si pensi che queste testimonianze si riferiscano ad una circoscritta area geografica. Perché, come detto all’inizio, la zona interessata è discretamente grande e non comprende solo Parma.
Naturalmente non è stato facile, né veloce, poiché molte persone ignorano i fatti o non ne vogliono parlare.
Ma è stata la testimonianza di un tale ben “informato sui fatti”, per il ruolo sociale che occupa, a togliermi ogni dubbio sulla realtà di questa torbida situazione.
“A Parma e nelle zone vicine, il satanismo e relative sette sataniche sono ben radicate e da tanto tempo. E non si pensi di avere a che fare con persone disadattate o squilibrate. No, è gente di cultura e posizione sociale medio alta, che ha la necessità di trovare risposte comode e veloci a problemi esistenziali. Oppure che desiderano il <potere>, nel senso più ampio del termine.
Se ne vanno a compiere i loro macabri riti in cimiteri, case abbandonate o in luoghi ritenuti sacri fin dai tempi del paganesimo, preferibilmente isolati. E li frequentano solo in certi giorni dell’anno, dove girano potenti energie. Purtroppo l’adorazione di un qualcosa non è, di per sé, un reato. Quindi, questi signori hanno la libertà di fare quello che vogliono. Occorrerebbe, allora, coglierli sul fatto, quando cioè rapiscono un animale o compiono violenze o si adoperano in un cimitero. Allora, sì, che ci sarebbero gli estremi per una denuncia. Ma pare che nessuno li abbia mai visti… o meglio, che nessuno abbia avuto il coraggio di denunciarli. Le sette sataniche incutono timore. C’è anche da dire che spesso non è gente del posto, quindi è difficile corroborare l’esposto ai carabinieri con qualcosa di concreto”.
Un altro signore è ben convinto quando dice che “…questi riti demoniaci praticati dalle sette sataniche caricano l’ambiente di energie negative e i più deboli ne patiscono le conseguenze, abbandonando ogni interesse per la vita. E, in alcuni casi, queste forze maligne sono talmente potenti che, per chiunque, è difficile difendersi, anche se non è direttamente coinvolto nei riti immondi. E così alle persone succedono cose strane, come incubi notturni che lasciano pesanti ripercussioni sul fisico (come a dire che, di onirico, hanno ben poco), oppure sinistre esperienze diurne, che sembrano tratte da un film horror o di fantascienza, o addirittura c’è chi finisce per togliersi la vita”.
A questo punto che fare? Lascio la parola ad un altro signore.
“Bisogna stare attenti a chi si frequenta o ai luoghi che si visitano. La negatività contagia, ti entra dentro senza che te ne accorgi. E, poi, è difficile togliersela di dosso”.
Un dato inquietante
Chiudo con una domanda: dove sono andate a finire le decine di migliaia di persone che sono sparite in Italia, Parma compresa, dal 1974 ad oggi?
Cioè, perché la gente sparisce?
In certi casi, è sicuramente dovuto ad allontanamenti volontari, in altri da problemi psicologici oppure da sottrazione di minori per scelta di un coniuge. O magari si tratta di vittime di una vendetta o del presunto commercio di organi.
Però, nella maggior parte dei casi, non si conoscono le cause del perché di una persona si perdano completamente le tracce. Cioè, mancano i presupposti appena citati. In altre parole, chi scompare non sembra avere motivo di lasciare tutto e tutti, così come si tratta di persona adulta e giudicata equilibrata. Ma pure che non frequenta strani giri, che non è ricca da giustificare un rapimento a scopo di estorsione e neppure anziana.
Insomma, nessun motivo ragionevole riesce a dar giustificazione della sua sparizione.
Si pensi al classico dei classici: un uomo scende a comprare le sigarette e di lui non si sa più nulla, né che sia vivo e né che sia morto.
E risulta alquanto difficile credere che migliaia di cadaveri spariscano nel nulla. Ma anche che una persona in vita, con tutta la burocrazia che intralcia il vivere quotidiano, non lasci alcuna traccia.
C’è dunque molto su cui riflettere…