Quello che segue è la traduzione (non letterale) del documento PROJECT CHANI visibile all’indirizzo https://www.bibliotecapleyades.net/ciencia/ciencia_channelers20.htm
Si è cercato, il più verosimilmente possibile, di portare a conoscenza del grande pubblico, l’esistenza di questo blackproject, iniziato nel 1994 e terminato ufficialmente nel 1999.
Non si hanno conferme sull’effettiva e reale esistenza di tale progetto, se non attraverso post pubblicati su un forum di cospirazioni, utilizzato dall’autore per veicolare notizie ad accesso riservato. Ci scusiamo per eventuali errori di interpretazione ed invitiamo comunque il lettore a leggere integralmente quanto contenuto nel link in riferimento.
Citato diverse volte da David Icke nei suoi libri e nelle conferenze condotte in questi anni in giro per il mondo, il progetto CHANI (Channeled Holografic Access Network Interface) viene considerato tuttora un progetto top secret condotto negli anni ‘90 con il fine di creare un’interfaccia di rete per l’accesso olografico canalizzato.
Le prime notizie su questo esperimento furono rese note dal sito Nexus attraverso un documento che descriveva, dettagliatamente, quali fossero gli obiettivi che esso si prefiggeva, com’era strutturato e quali risultati dovesse garantire.
Il documento, in pratica, raccontava che il progetto, parte integrante dei cosiddetti “blackproject”,venne condotto all’interno di una struttura sotterranea segreta presente in Africa,da un gruppo di ricercatori appartenenti ad un’organizzazione denominata Rand Corporation (organizzazione finanziata dal governo degli Stati Uniti che collaborava con le forze armate americane per la risoluzione di problemi connessi alle scienze fisiche, attraverso l’utilizzo della ricerca operativa e della scienza applicata) con l’ausilio di un acceleratore di particelle (simile a quello del CERN). Attraverso questo acceleratore,venne in pratica stabilita una sorta di comunicazione quantistica con un’entità proveniente da un universo alternativo.
La struttura era protetta da personale di sicurezza specializzato (appartenente all’AFRICOM, il comando militare americano in Africa), avente il compito di mantenere l’ordine e la segretezza sull’installazione. Tale personale aveva inoltre il compito di controllare costantemente, 7 giorni su 7, il personale addetto al progetto presente all’interno dell’installazione supervisionando i loro viaggi, le attività, gli alloggi, ecc.
Come già accennato, il progetto, ad un certo punto, riuscì a stabilire la connessione con un’entità sconosciuta che affermava di provenire da una dimensione parallela alla nostra caratterizzata da una sequenza temporale diversa.
Il contatto continuò per diverso tempo, circa cinque anni, durante i quali vennero poste all’entità più di 20.000 domande, alle quali fu data risposta nel 95% dei casi.
Parallelamente a questo progetto, l’installazione si occupava anche di altri campi come la creazione dello spazio-tempo, la simulazione, mediante sostituzione e rimozione di atomi, la programmazione olografica della materia oscura, la creazione di energie quantistiche e la progettazione di stringhe associate all’interazione tra Etere ed Eterico.
Il PROJECT CHANI venne definito da uno dei ricercatori coinvolti, una vera e propria “interazione orgasmica tra scienza, teoria e consapevolezza spirituale”.
I tecnici presenti dovettero provvedere ad effettuare tutta una serie di aggiornamenti software e hardware alle apparecchiature connesse all’acceleratore ed alle reti dei computer per evitare che le stesse cadessero nel cosiddetto errore YK2 (il famoso bug Millennium dell’anno 2000) inficiando le ricerche.
Fu però presto evidente che gli aggiornamenti conformi a Y2K ebbero un effetto diretto sul PROJECT CHANI.
Il 14 novembre 1999, i contatti con l’Entità, che per cinque anni erano stati continui e costanti, su base giornaliera, vennero effettivamente persi. I ricercatori trascorsero mesi nel tentativo di ristabilire il contatto. Non riuscendo, nell’aprile del 2000,la ricerca CHANI si concluse.
Ciò che rese il PROJECT CHANI unico, rispetto a qualsiasi altro metodo o tecnica di canalizzazione fu che i ricercatori non utilizzarono mai un “channeller” umano, eliminando così l’emozione, il sentimento e l’interpretazione dell’essere umano. Si trattava di un canale puro, diretto e dedicato, non distorto, influenzato o infetto da sbalzi d’umore umani o interferenze della mente subconscia di un soggetto umano con possibili emozioni represse, memoria e traumi psicologici.
L’abilità immaginativa dell’input umano fu effettivamente rimossa dai calcoli e dai risultati.
La meccanica precisa di come le parole inviate dall’entità vennero individuate, visualizzate e riprodotte, utilizzando il dispositivo CHANI, è tuttora classificata.
Per quanto ne sappiamo, fu il primo caso documentato in cui un dispositivo fu utilizzato con successo per entrare in contatto, per un periodo di tempo prolungato, ed interagire con un essere o un’entità di un’altra dimensione.
I ricercatori, stabilirono il contatto con una sola Entità che venne verificata attraverso modi e metodi classificati, sui quali non è possibile dare notizie.
L’Entità disse ai ricercatori che il contatto fu reso possibile solo perché egli era l’equivalente dei nostri studenti ed aveva ricevuto dagli Anziani l’autorità di interagire, osservare, studiare e imparare da noi.
Durante i contatti, l’Entità spiegò che gli Anziani della sua gente,avevano individuato la nostra razza ed il nostro intero sistema solare attraversano il “loro” universo parallelo.
Spiegò, che non eravamo l’unica razza a poter intraprendere questo contatto e che avremmo potuto conoscere anche altre razze aliene provenienti da altri pianeti situati nel nostro sistema solare. L’Entità aveva il compito di studiare la nostra razza ed il nostro pianeta, mentre ad altri studenti come lui fu assegnato il compito di studiare altre razze ed altri pianeti corrispondenti al loro pianeta ed al loro sistema solare.
Non si trattava solo di una connessione con la nostra realtà terrestre, il nostro sistema solare completo si connetteva con la realtà di un altro sistema solare “parallelo”. Sebbene fossimo noi umani (con qualche assistenza avuta da tecnologia aliena) a “giocare con questioni oscure e con i portali”, il risultato fu che il nostro intero sistema solare attraversò il “loro” universo di visibilità e percezione.
In tale prospettiva, i nostri ricercatori utilizzarono la parola “studente” per spiegare le azioni dell’Entità. Era come se essa facesse parte del gruppo di studio di un master, simile a quelli che abbiamo noi nel nostro mondo,per i dottorandi.
Gli Anziani furono in grado di percepire noi e il nostro intero sistema solare entrare nella loro realtà. Iniziarono un proprio programma di ricerca per studiare noi, la nostra storia, in modo che potessero preparare la loro civiltà al nostro arrivo ed alla connessione.
L’Entità ci stava quindi monitorando.
Per aiutare i ricercatori del progetto ad individuare il tempo nel quale si sarebbe verificata questa fusione o collisione di realtà, l’Entità fornì loro delle “previsioni” che servissero da indicatori del tempo. Le capacità e l’accuratezza delle informazioni fornite dall’Entità vennero verificate dai ricercatori mediante previsioni e indicatori forniti durante i cinque anni del PROJECT CHANI (tuttora classificati).
Le previsioni non giunsero tutte in una volta, ma vennero ottenute durante tutta la durata del progetto di ricerca.
Sebbene l’Entità fosse presente nella sua sequenza temporale, egli fu in grado di vedere, con l’ausilio fornito dai suoi Anziani, eventi presenti nella nostra sequenza temporale che condivise con i ricercatori. Alcune di queste informazioni riguardavano un evento di boom sonico cosmico ed alcuni cambiamenti del nostro Sole e di Giove.
Tutte le previsioni dovevano essere utilizzate come una sequenza di passaggio, come riferimenti per identificare il tempo (anno di fusione) nel quale si sarebbe verificato il grande evento (Unione).
Verso la fine del 2005, i file del PROJECT CHANI vennero consegnati alla Rubicon Station per il progetto Reveal.
Come suggerisce il nome, Rubicon si occupava di informazioni che si riteneva avessero raggiunto un punto di non ritorno. La divisione Rubicon era formata da membri del progetto Echelon che dirigevano dall’interno la comunità della Random Corporation, i quali decisero che alcune informazioni dovessero essere divulgate per misurare e monitorare la reazione pubblica, aprendo la strada e gettando le basi per le successive divulgazioni su qualsiasi argomento specifico.
Quando l’interazione pubblica diveniva una necessità, le informazioni venivano divulgate.
Rubiconfu incaricato del rilascio condizionato di informazioni classificate ad uso e “consumo” pubblico, in modo controllato, attraverso varie piattaforme e punti di accesso. Una di queste piattaforme era costituita dai forum di discussione presenti su Internet. Un altro era l’invio di lettere anonime o di telefonate anonimeeffettuate con l’utilizzo di false credenziali che venivano utilizzate durante l’effettuazione delle chiamate a singoli individui o gruppi.
Una volta rilasciate le informazioni (intelligence), le risposte pubbliche o quelle dell’individuo o del gruppo contattato venivano registrate, monitorate ed analizzate.
A seconda della loro reazione, ulteriori informazioni venivano quindi rivelate impiegando una metodologia graduale e sincronizzata basata sul comportamento, la percezione e le risposte del pubblico.
Ogni volta che la reazione pubblica, individuale o di gruppo era considerata “sfavorevole”, il progetto veniva sospeso e pronto per il rilascio in una data successiva o totalmente terminato.
Talvolta era necessario che le informazioni venissero estrapolate, non dirette o negate in modo che da prendere piede, dietro le quinte, prima che venisse effettuato un ulteriore tentativo di ripiantare, reintrodurre l’informazione al contatto, se si trattata di un individuo o di un gruppo.
La seconda parte dell’Articolo: https://www.federazioneufologicaitaliana.org/wp-admin/post.php?post=6168&action=edit