Se corressimo il pericolo di un imminente impatto sulla Terra da parte di un gigantesco asteroide, le possibilità che la il nostro pianeta si salvi dalle catastrofiche conseguenze sarebbero praticamente nulle. Questo, seppur discreto pericolo non è accettabile.
LA SIMULAZIONE DELLA NASA
A dirlo è una simulazione organizzata ultimamente dalla NASA con le agenzie di tutto il mondo.
Scienziati di tutto il globo, infatti, sono stati impegnati in una importante esercitazione riguardante l’apocalittico scenario di un imminente impatto verso il nostro pianeta di un grosso asteroide proveniente dalla spazio. L’esercitazione che è durata circa 4 giorni, ha coinvolto nella scongiura del pericolo d’impatto, diverse agenzie spaziali.
Durante l’esercitazione, i partecipanti hanno ricevuto diverse informazioni riguardanti le dimensioni, la traiettoria e le possibilità di impatto dell’asteroide ed hanno dovuto cooperare fra loro mettendo a disposizione l’uno dell’altro, le reciproche conoscenze tecnologiche, nel tentativo di trovare il modo di salvare la Terra dalla possibile catastrofe.
Purtroppo, però, gli scienziati chiamati a salvarci non sono stati all’altezza della situazione, poiché nessuna delle tecnologie utilizzate si è rivelata efficace ad impedire l’impatto dell’asteroide che, alla fine, si è schiantato sull’Europa orientale.
Attualmente, meglio dire per fortuna, nessun asteroide rappresenta al momento un pericolo reale per la Terra, ma vi sono comunque potenziali pericoli nello spazio che potrebbero provocare considerevoli danni se dovessero dirigersi accidentalmente verso di noi.
Per questo motivo, la NASA ha ritenuto indispensabile avviare una cooperazione con le agenzie di tutto il mondo, al fine di mettere a punto una strategia globale comune per far fronte ad una eventuale emergenza di questo tipo.
Secondo il portavoce della NASA, Lindley Johnson, “queste esercitazioni aiuteranno i governi a coordinarsi fra loro nel caso si presenti una potenziale minaccia futura proveniente dallo spazio esterno”.
1° Giorno di simulazione.
Nel caso specifico l’asteroide immaginario è stato denominato 2021PDC. Nello scenario immaginato dalla NASA, il primo avvistamento dell’oggetto risaliva al 19 aprile, momento in cui i calcoli effettuati facevano pensare che le probabilità di impatto non superassero il 5% di possibilità di colpire il nostro pianeta e che, nel caso, l’impatto non sarebbe avvenuto prima del 20 ottobre, sei mesi dopo la sua individuazione.
2° Giorno di simulazione.
Nel secondo giorno di simulazione, (si era nella simulazione al 2 maggio), sulla base di nuovi calcoli effettuati sulla traiettoria dell’asteroide, si è scoperto che l’oggetto interplanetario avrebbe quasi certamente colpito una tra l’Europa e l’Africa settentrionale.
I partecipanti alla simulazione hanno dovuto quindi considerare urgentemente l’organizzazione di varie missioni che prevedevano l’invio di un velivolo spaziale che avrebbe tentato di distruggere l’asteroide o perlomeno di deviarne la traiettoria, evitando cosi il catastrofico impatto.
Le analisi conclusive hanno però indicato che tali missioni non sarebbero state in grado di decollare in tempo per evitare l’impatto, mettendo in risalto l’incapacità umana attuale di far fronte, operativamente parlando, ad una emergenza di questo tipo.
E’ stata poi considerata l’ipotesi di lanciare testate nucleari verso lo spazio, nel tentativo di distruggere l’asteroide, giungendo al risultato che l’invio di una missione di questo tipo avrebbe potuto ridurre significativamente il rischio di danni da impatto, ma non lo avrebbe però evitato.
La simulazione stabiliva che l’asteroide 2021PDC aveva una dimensione compresa tra I 40 e gli 800metri di diametro, per cui la possibilità che un’arma nucleare potesse effettivamente avere efficacia era totalmente incerta.
3° Giorno di simulazione.
Durante il terzo giorno di simulazione (si è intanto giunti alla data del 30 giugno) il futuro della Terra sembrava compromesso: la traiettoria dell’impatto del 2021PDC mostrava inequivocabilmente che esso avrebbe colpito l’Europa orientale.
4 Giorno di simulazione.
Il 4° giorno, (si era ad una settimana dall’impatto), si registrava una probabilità del 99% che l’asteroide avrebbe colpito al confine tra Germania, Repubblica Ceca e Austria. L’esplosione avrebbe emanato tanta energia quanto una grande bomba nucleare.
L’unica cosa da fare era evacuare in anticipo le regioni colpite.
PRECEDENTI PERICOLOSI
Tentando di supporre che nel mondo reale gli astronomi avrebbero individuato un asteroide simile al 2021PDC con molto più preavviso dei sei mesi, si è però giunti alla conclusione, che la capacità mondiale di sorvegliare la presenza di oggetti vicini alla Terra (NEO) è gravemente incompleta.
Qualsiasi roccia spaziale con un’orbita che la porti entro 125 milioni di miglia dal Sole è considerata un potenziale NEO. Nel mese di luglio la NASA aveva inoltre affermato di aver individuato solo un terzo tra tutti gli asteroidi che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la Terra.
Naturalmente, si spera di poter evitare all’umanità una sorpresa come quella che portò i dinosauri all’estinzione circa 65 milioni di anni fa, quando un asteroide largo 10 km si schiantò sul nostro pianeta.
Purtroppo però, negli ultimi anni, gli scienziati hanno perso di vista diversi oggetti spaziali, che si sono pericolosamente avvicinati.
Ricordiamo ad esempio la cometa Neowise, un pezzo di ghiaccio spaziale largo 5 km passato ad oltre 100 milioni di Km dalla Terra, lo scorso luglio. Nessuno sapeva che la cometa esistesse fino a quando un telescopio spaziale della NASA non l’ha scoperta quattro mesi prima.
Nel 2013, un meteorite di circa 19,81 metri di diametro è entrato nell’atmosfera viaggiando a 64.374 km/h, esplodendo sopra Chelyabinsk, in Russia, senza preavviso, emettendo un’onda d’urto che ha rotto le finestre e danneggiato edifici in tutta la zona oltre a ferire più di 1.400 persone.
Nel 2019, infine, un asteroide largo 130,15 metri ha volato a 72.420 km dalla Terra senza che la NASA se ne accorgesse minimamente.
Questo avviene perché, attualmente, l’unico modo che gli scienziati hanno per tracciare un asteroide NEO è quello di puntare uno dei potenti telescopi della Terra nella giusta direzione, al momento giusto.
COME RISOLVERE IL PROBLEMA?
Per risolvere il problema, la NASA ha annunciato due anni fa che avrebbe lanciato un nuovo telescopio spaziale dedicato alla ricerca di asteroidi pericolosi. Quel telescopio, chiamato Near-Earth Object Surveillance Mission, insieme al nuovo Test-Bed Telescope dell’Agenzia Spaziale Europea e al Flyeye Telescope che è in costruzione in Italia, dovrebbero finalmente rafforzare la sorveglianza permettendoci di monitorare un sempre più crescente numero di asteroidi.
La NASA sta studiando tutte le opzioni che gli scienziati avrebbero a disposizione nel caso individuassero un potenziale pericolo in rotta di collisione con la Terra. Queste includono la detonazione di un dispositivo esplosivo sulla superficie dell’oggetto spaziale e il lancio di laser che potrebbero riscaldare e vaporizzare l’asteroide in modo da mutare il suo percorso. Un’altra possibilità sarebbe quella di inviare un’astronave in collisione con l’asteroide in arrivo, facendolo deviare dalla sua traiettoria. Quest’ultima è attualmente la strategia che la NASA sta prendendo maggiormente in considerazione.
Entro la fine di quest’anno essa dovrebbe lanciare il primo test di tale tecnologia. Il Double Asteroid Redirection Test (DART) invierà infatti un veicolo spaziale verso l’asteroide Dimorphos colpendolo intenzionalmente nell’autunno del 2022. Con questo test la NASA spera di poter cambiare l’orbita di Dimorphos, dimostrando che siamo finalmente sulla strada giusta.