Il 5 Maggio 1821 alle ore 17:49, a St. Elena, moriva Napoleone. Uno di quei pochi “Grandi”: Cesare, Alessandro, Aristotele o Leonardo, ma anche altri. Persone che hanno scritto la storia nel bene o nel male, e che a tutt’oggi basta il solo loro nome per evocarli in qualsiasi parte del mondo.
In un periodo in cui si pretende di riscrivere la storia. Di cancellare il passato solo perchè non corrisponde all’idea che si ha del presente. Personalmente trovo tutto ciò ridicolo e meschino. Figure come quella di Napoleone ci insegnano che nessuno è perfetto ma è solo attraverso la conoscenza che si comprendono gli errori e si progredisce. Non certamente attraverso la “damnazio memoriae”.
Figura Contrastata
Premesso quanto sopra, certamente Bonaparte ha nella sua vicenda sia pubblica che personale incredibili chiaroscuri. Grandissime contraddizioni che tuttavia non cancellano la grandezza del personaggio. Anzi proprio un’attenta analisi ne rivela la fondamentale influenza nel progresso della società occindentale in molteplici aspetti. Si pensi solo all’organizzazione degli stati, all’istruzione pubblica e al concetto che le leggi non sono una “graziosa concessione” di questo o quel sovrano, ma un diritto di tutti. Certamente il contributo fondamentale di Napoleone in questi ed altri campi non cancella i suoi errori. Ma è altrettanto necessario essere consapevoli che senza di lui, non saremmo qui ora con i nostri livelli di civiltà.
Lato Misterioso
Tuttavia è un altro il lato di Napoleone di cui voglio parlare in questo articolo: quello misterioso. Sono consapevole che sull’argomento si sono scritti fiumi d’inchiostro, libri interi e quindi dunque per chiare esigenze pratiche mi limiterò a citare alcuni episodi e aspetti particolari. Lasciando agli interessati i necessari approfondimenti. L’Imperatore era infatti molto legato al mondo del mistero, dell’occulto. Sappiamo da molti scritti e testimonianze dell’epoca che Bonaparte era molto superstizioso. Era anche affascinato da molti tipi di chiaroveggenza, dall’astrologia, dalla chiromanzia e particolarmente dalla cartomanzia. Egli controllava personalmente l’oroscopo dei propri alti ufficiali peri a di andare in battaglia. Scrutava spesso il cielo per osservare fenomeni particolari o anche il volo degli uccelli e trarne presagi. Celebre l’episodio raccontato alla vigilia dello scontro di Waterloo in cui Napoleone osservando il volo di alcune cicogne pare disse che sarebbe stato meglio non combattere l’indomani.
Napoleone utilizzava i servigi di numerosi sensitivi e cartomanti. È noto il suo amore per i Tarocchi. Tanto che più di un artista ha disegnato un mazzo dedicandoglielo. Sono arrivati infatti fino a noi alcuni mazzi di Tarocchi “Napoleonici”. Purtroppo la particolarità della materia e la riservatezza in merito sia del Sovrano che del suo entourage hanno fatto si che, ad oggi, non si riesce a distinguere tra i mazzi originali e gli altri creati a posteriori.
Mademoiselle Lenormand
Sicuramente il sensitivo più famoso legato a Napoleone fu la signora Lenormand… Signorina per l’esattezza, dato che non si sposò mai. Mademoiselle Lenormand fu una grandissima sensitiva nata pochi anni prima dello scoppio della rivoluzione. Durante il periodo del terrore esercita a Parigi e la sua notorietà porta da lei Danton, Saint-Just, Marat e anche Robespierre.
Quest’ultimo dopo una previsione nefasta (peraltro poi rivelatasi vera) la fa imprigionare. In prigione viene contattata dalla moglie del generale Beauharnais. La Lenormand predisse alla donna che il marito non sarebbe sopravvissuto al periodo. Ma le disse anche che avrebbe incontrato un altro uomo “…la cui stella chiama ad un alto destino”.
La donna era Josephine, Giuseppina, colei che sarebbe diventata la compagna di Napoleone. Giuseppina rimase sempre in contatto con la sensitiva. Portava a lei le domande di Bonaparte e spesso in gran segreto era Napoleone stesso che la consultava direttamente.
La Spedizione in Egitto
Alcuni dei fatti più interessanti sulla vita nascosta di Napoleone si legano a questa vicenda. Innanzitutto dobbiamo premettere che si tratta di una vera spedizione scientifica. Come mai fino ad allora se ne erano viste. Più di 150 tra esperti, professori e scienziati furono al seguito dell’allora Primo Console Bonaparte in Egitto. Numerose e fondamentali furono le scoperte: basti pensare al ritrovamento della “Stele di Rosetta”. Grazie alla quale si potè cominciare a tradurre i geroglifici.
Simboli ed Amuleti
Napoleone porterà con se tutto il resto della sua vita uno scarabeo che trovò proprio in Egitto. Molto interessante è il fatto che, sempre a seguito di quella campagna, adotterà l’ape come simbolo Imperiale. Api che verranno messe ovunque: nella bandiera della Francia Napoleonica, nel simbolo imperiale (nel drappo) e usate come ornamento di quasi ogni oggetto di corte.
Perfino la bandiera dell’isola D’Elba, tutt’oggi, reca le tre api di Napoleone come eredità della suo periodo sull’isola.
Api che possiamo far risalire, come simbologia, alla Regina Hatshepsut. L’obelisco caduto di questo faraone donna (cosa rarissima) recava appunto il simbolo dell’ape e fu rinvenuto proprio durante la campagna Napoleonica.
Notte nella Piramide
Senza dubbio tuttavia uno degli episodi più misteriosi della vita di Bonaparte fu la notte passata dentro la Grande Piramide d’Egitto. Durante la campagna Napoleone, informato sulle esperienze di altri che lo avevano già fatto, primo fra tutti Gian Battista Belzoni, chiese di passare una notte da solo dentro la camera del re.
Le testimonianze sui diari dei suoi attendenti ci raccontano che al mattino Napoleone uscì sconvolto. Non volle mai riferire cosa gli accadde e a cosa fosse dovuto quel suo stato. Decise anche che sull’episodio calasse il più stretto riserbo.
Abbiamo molti resoconti di altri che hanno provato la stessa esperienza dal già citato egittologo Belzoni ad altri suoi colleghi, ma anche giornalisti e ricercatori finanche in tempi recentissimi. Mi piace ricordare la testimonianza del ricercatore Ing. Mario Pincherle che ha affermato di aver sperimentato un salto temporale. Episodio quello del salto temporale riferito anche da moltissimi altri. Resta il fatto che questo mistero attraverserà tutta la vita di Napoleone. Sempre dai diari delle persone presenti al suo capezzale di morte, un suo caro amico chiese conto di quel fatto all’Imperatore. Bonaparte sembrò sul punto di raccontare l’episodio, ma poi cambiò idea, “…non mi credereste” concluse.
L’Oracolo di Napoleone
Un fatto sempre legato alla spedizione egiziana è quello del libro: “L’Oracolo dell’Imperatore Napoleone I°”. Il libro è stato pubblicato in tutta Europa e per dare un’idea di quanto sia forte l’aura di mistero e il collegamento con l’esoterico di Napoleone. Basti pensare che una delle ultime edizioni è del 1932..!!
Si tratta quasi certamente di un falso pubblicato dall’autore Hermann Kirchenhoffer, probabilmente uno pseudonimo. La prima edizione risale al 1822 a Londra, solo un anno dopo la scomparse di Napoleone, con il titolo: “The Book of Fate formerly in possession of Napoleon late Emperor of France”. L’opera è un libello con il quale il consultante poteva porre delle domande a scelta tra le 32 proposte e ottenere le risposte seguendo le istruzioni.
La vicenda è curiosa e fa risalire il libro ad un ritrovamento di un papiro proprio durante la campagna d’Egitto. La traduzione dell’antico testo sarebbe stata nelle mani di Napoleone fino alla disfatta di Lipsia. Dove lo smarrì. Ritrovato da un generale prussiano fu poi ceduto ad un altro generale francese in prigionia che ne riconobbe i sigilli imperiali. Costui si incaricò di riconsegnarlo all’Imperatore, compito che passò ai suoi eredi in seguito alla sua improvvisa morte. La caduta repentina e la morte di Napoleone fecero si che la consegna non si concretizzasse ed il libro fu quindi consegnato alla vedova dell’Imperatore. Maria Luisa D’Austria che in seguito incaricò l’autore di tradurlo e pubblicarlo.
La vicenda è piena di misteri e grossolani errori. Tuttavia è indice del fatto di quanto fossero famose la conoscenza e il contatto di Napoleone con l’esoterismo.
Come ho premesso inizialmente si potrebbero scrivere pagine e pagine su questo argomento, dato che Bonaparte ebbe un fortissimo rapporto con tutto ciò che rappresenta il mistero e le ricerche fanno emergere di continuo nuovi episodi e collegamenti. Resta il fatto che la figura di Napoleone affascina e intriga ancor oggi a duecento anni dalla sua scomparsa.