Monte Colmo, località Pozzuolo, ore 22:00 circa, primo skywatching sperimentale della FUI, presenti il Presidente Danilo Iosz, la Segretaria Stefania Nuovo e i soci fondatori Roberto Lombardini, Andrea Dal Bon e Gabriele Lombardo.
Lo skywatching è ovviamente un momento di relax sotto le stelle, in cui osservi il cielo e i suoi particolari, in genere astronomici. Come è nostra abitudine però, noi ci concentriamo anche sull’aspetto ufologico.
Muniti di un minimo di attrezzature per i rilevamenti eventuali: un registratore, alcuni brani selezionati, una lampada speciale, alcuni laser astronomici ecc., si procede. La lunga salita montana sulla maestosa montagna boscosa che sovrasta il nostro campo. Ora si cerca la radura idonea.
Si sale tra le curve di Monte Colmo, dove superiamo alcune radure. In una di queste, in località Pozzuolo, ci piazziamo e ci prepariamo per affrontare il freddo umido e tagliente dell’alta montagna. Esploriamo la zona, ci si assicura che è tutto ok, e ci si piazza pazientemente in attesa di una maggiore schiarita in quel cielo parzialmente nuvoloso. Quest’ultima però, no si farà attendere più di una quindicina di minuti.
Si comincia
Il silenzio è padrone dell’aria, non ci sono suoni e rumori, osserviamo quieti e silenti la meravigliosa volta celeste e si scatta qualche foto. Poi, dopo un po’, cominciamo ad osservare i soliti satelliti, aerei e quant’altro, nei loro passaggi abituali. Teniamo sottocontrollo costantemente le app, che ci consentono in tempo reale, di verificarli tutti uno per uno. Anche se abitati all’osservazione, è sempre meglio avere un supporto in più ed una conferma immediata all’osservazione.
Si comincia quindi a fare una serie di tentativi di contatto, usando luci in maniera stroboscopica e musica da meditazione già usata in altri casi proprio per esperienze di questo tipo da famosi contattisti mondiali. Tentiamo diversi approcci, includiamo i laser, le luci ecc., ma non accade nulla per almeno una trentina o più di minuti.
L’Avvistamento
Improvvisamente, quasi simultaneamente ci si accorge di un oggetto luminoso e pulsante, che ha tutta l’aria di essere un aereo di linea, apparire proprio di fronte a noi da dietro la montagna e venire nella nostra direzione ad altissima quota, sicuramente sopra 3500 metri, dato che noi ci trovavamo a circa 2300 metri di quota.
In questi casi, i tempi sono stretti e coordinarsi è quasi impossibile, ma mentre il nostro Andrea Dal Bon filmava per sicurezza l’oggetto e gli altri lo seguivano con attenzione, io verificavo e potevo escludere con assoluta certezza, che l’UFO non era, né la ISS, né un satellite di alcun tipo secondo le app per le verifiche. Inoltre non era nemmeno un aereo, verificato secondo le app radar per gli aeroplani. Ovviamente, sia dalla nostra osservazione, che all’analisi del video effettuata dopo, abbiamo un ottimo margine di certezza, che abbiamo visto un OVNI, impossibile infatti stabilire cosa esso potesse essere realmente. Abbiamo però con certezza stabilito, cosa esso non era. L’ipotesi extraterrestre rimane pertanto aperta.
A questo punto vorrei fare una divagazione, la nostra opinione, attraverso i sensi, l’esperienza e l’insieme di fattori, incluso anche le conclusioni basate sui dati raccolti ci dicono qualcosa. Vista la tempistica, è impossibile escludere, che quell’oggetto apparso difronte a Monte Colmo mentre facevamo segnali e tentativi di contatto, che non aveva altra spiegazione scientifica e tecnica, poteva anche essere li per noi, per farsi vedere. Subito dopo che ho finito di fare le verifiche, esso è improvvisamente sparito nel nulla proprio mentre si avvicinava al passaggio in verticale sopra le nostre teste… strano, ma coerente direi.
Conclusioni
Il velivolo di Monte Colmo appariva come una luce nel cielo, si comportava come un aereo, ma non poteva esserlo per i seguenti motivi, non c’erano aerei in quella zona in quel momento e nemmeno nelle zone limitrofe, non c’era una sagoma visibile, non c’era un suono riconoscibile e ci trovavamo in una valle dove avrebbe dovuto echeggiare. Esso non aveva inoltre né luci strobo, né di posizione.
Esso non era un satellite, in effetti ai controlli effettuati tramite app, non vi erano satelliti in quella zona in quel momento. Per essere più precisi, da almeno 20 minuti non passava nessun tipo di satellite. Non sarebbero passati satelliti per almeno altri 20. Per quanto concerne la Stazione Spaziale internazionale, quella sera eraassente. non erano nemmeno presenti Iridium flare.
Per gli stessi motivi descritti prima, è impossibile, che il gruppo possa aver assistito ad inusuali, rari o impossibili eventi astronomici o atmosferici. Impossibile vista la quota, che si possa trattare di droni, che in ogni caso sarebbero stati riconoscibili per luci e moto. In conclusione, nessun aereo, satellite e drone spegne improvvisamente la luce per rimanere nel buio più totale o sparisce del tutto come smaterializzato.