Secondo un recente studio pubblicato dalla rivista “Nature Astronomy”, frutto della collaborazione tra l’Università di Harvard, il Jet Propulsion Lab della Nasa e l’Università di Edimburgo la futura colonizzazione di Marte imporrebbe il tentativo di mutare le avverse condizioni climatiche attualmente presenti sul pianeta rosso.
Ciò potrebbe essere effettuato attraverso la creazione di agglomerati urbani protetti da cupole di aerogel in silice, le quali produrrebbero un effetto serra simile a quello presente sul nostro pianeta.
Da diversi anni, ormai, gli scienziati studiano il modo migliore per terraformare Marte, rendendolo abitabile ed adattabile al genere umano: finora il modo migliore per farlo sembrava essere quello di provocare appunto la mutazione del clima sull’intero pianeta, causando la liberazione di notevoli quantità di gas serra dalle calotte polari con la conseguenza di aumentare la temperatura in superficie ed ottenere acqua allo stato liquido, elemento base per la vita come noi la conosciamo.
Nel nuovo studio, invece, il team di scienziati ha ipotizzato che Marte potrebbe essere reso abitabile anche attraverso la creazione di cupole in silice che provocherebbero un fenomeno simile all’effetto serra, all’interno delle quali si potrebbero costruire delle piccole isole abitabili.
Attraverso alcune simulazioni, gli scienziati di questa innovativa ricerca, hanno dimostrato che uno schermo di due-tre centimetri di questo materiale produrrebbe abbastanza luce da provocare la fotosintesi, bloccare le radiazioni ultraviolette e ridurre la temperatura di superficie a livelli simili a quelli terrestri.
Questo metodo, darebbe quindi la possibilità di creare piccole oasi abitabili sul pianeta, all’interno delle quali costruire insediamenti umani stabili.
Sicuramente un risultato più facile da ottenere rispetto al tentativo di mutare le condizioni climatiche dell’intero pianeta.
Oltretutto la possibilità di creare queste “zone vivibili” sarebbe molto più plausibile rispetto ad altre ipotesi, poiché esisterebbero già le tecnologie necessarie per farlo.
Questo innovativo studio, sarà ora testato in zone del nostro pianeta ove le condizioni climatiche appaiono molto simili a quelle marziane, come ad esempio in Antartide o nel Cile.
La priorità è quella di rendere sicura la vita di coloro che, in futuro, potranno colonizzare il pianeta, al di là del fatto che sullo stesso possano già coesistere forme di vita sconosciute.
Qui sotto il link per leggere integralmente l’articolo pubblicato sulla rivista scientifica: https://www.nature.com/articles/s41550-019-0813-0