Marine in congedo parla di task force investigativa sugli alieni
In una recente intervista rilasciata al quotidiano britannico Daily Star, l’ex marine americano Nick Karnaze (in foto) ha rivelato di aver fatto parte in passato di una task force investigativa avente il compito di indagare, raccogliere e catalogare prove concrete riguardanti la presenza di razze extraterrestri sul nostro pianeta.
In particolare, egli ha affermato di aver scoperto, durante l’espletamento di alcune missioni di intelligence condotte in Afghanistan, l’esistenza di una diretta correlazione tra avvistamenti di oggetti non identificati (UFO) ed il verificarsi di disastri naturali.
Durante l’intervista egli ha rivelato di averraccolto numerose prove a dimostrazione dell’effettiva apparizione di oggetti di origine sconosciuta durante alcuni terremoti verificatisi in quell’area nonché l’esistenza di un’analoga squadra di ricerca che opererebbe, alla ricerca di modelli similari,anche in Sud America, terra di numerosi eventi ufologici e di presunti contatti con esseri alieni.
Casualità o dati statistici?
Ovviamente, si tratta per ora di dati esclusivamente statistici e non definitivi che danno però vita a possibili spiegazioni, anche se non direttamente causali.
Confermando la presenza di questi oggetti anche nelle immediate adiacenze di strutture militari, Karnaze ha dichiarato di aver visionato in passato numerosi filmati di avvistamenti avvenuti negli Stati Uniti che potrebbero far pensare, speculativamente parlando, ad una vera e propria “invasione aliena”.
Molti di questi eventi sono raggruppati nella stessa area, soprattutto al largo della California e della costa orientale degli Stati Uniti d’America.
Secondo l’ex marine siamo di fronte ad un fenomeno che va al di là di qualsiasi progetto militare top secret, e ciò viene dimostrato non solo proprio dalla loro usuale presenza nei luoghi ove avvengono catastrofi naturali, ma anche dal fatto che se si trattasse di tecnologia militare segreta essa non verrebbe certamente utilizzata o testata in aree densamente popolate come quelle sopraindicate.
Per l’ex marine il fenomeno non costituisce, almeno per ora, una minaccia concreta, ma è comunque degno di nota e non va sottovalutato, soprattutto in virtù della loro misteriosa origine e delle incredibili prestazioni evolutive che tali oggetti possono compiere.
Prove anche dal web
Esistono in rete innumerevoli video che mostrano la presenza di queste “anomalie” nelle zone colpite da terremoti, alluvioni, tsunami, tornado ecc,, un aspettoche suggerirebbe un particolare interesse di questi oggetti perla fenomenologia ma non ne chiarisce né il reale motivoné rivela lo scopo finale di tanto interesse.
Vi sono innumerevoli testimonianze eccellenti su queste presenze, provenienti da ambienti militari, governativi e di intelligence, a conferma che il fenomeno è concreto e desta l’attenzione dei governi di tutto il mondo, nonostante essi ne smentiscano l’esistenza e la creazione di team di studio.
Karnaze è solo l’ultimo della lista di coloro che in passato erano dall’altra parte della barricata e che ora, anche se non completamente liberi da ogni vincolo di segretezza, prendono coscienza del problema ed iniziano a rivelare ciò che possono, aggiungendo, forse per scaricare la loro coscienza, ogni giorno, un tassello in più alla conoscenza di un fenomeno oramai evidentemente innegabile.