Dopo i clamori provocati dalla notizia dell’avvistamento di due oggetti non identificati osservati, lo scorso 27 febbraio, da alcuni addetti ai lavori dell’aeroporto peruviano di Jorge Chavez continuano, ininterrotte, le indagini del Corpac, l’ente peruviano che si occupa della sicurezza del volo nel paese, volte a chiarire l’incidente e a stabilire, per quanto ciò sia possibile, la reale natura di quelle luci sconosciute apparse improvvisamente nel cielo durante la notte.
Ricordiamo infatti che intorno all’1:30 ora locale alcuni responsabili di turno alla torre di controllo, osservarono la presenza di almeno due UFO nel cielo, apparsi ad ovest della struttura aeroportuale, ad un’altezza di circa 9000 piedi. Tra l’altro, uno degli oggetti comparveanche sugli schermi radar, come si evince dal rapporto ufficiale stilato dai testimoni oculari cheerano in sala controllo, un ambiente dotato di apparecchiature altamente tecnologiche e di appositi vetri antiriflesso che facilitano l’osservazione visuale. Tale rapporto fu poi inoltrato ufficialmente al Corpac che ha avviato immediatamente le indagini ufficiali.
Il resoconto conclusivo redatto dopo le indagini preliminari, rilasciato nei giorni scorsi,dalla commissione di inchiesta ha classificato come “anomalo” il fenomeno osservato.
I dettagli del documento asseriscono che 2 UFO hanno sostato per circa un’ora sulla verticale della pista n. 33 dell’Aeroporto Internazionale di Jorge Chavez, a Callao. L’evento si è verificato all’alba del 27 febbraio ed è stato fotografato e filmato da terra oltre adessere osservato dagli equipaggi di due aerei che coprivano la tratta Lima-Cordoba e Lima-Quito.
Rapporto Corpac
Le indagini, condotte dagli esperti del Corpac, tenderebbero ad escludere la possibilità che l’osservazione dei due oggetti, probabilmente osservati anche da altri testimoni presenti nell’aerostazione, sia stata viziata da un riflesso del sistema di illuminazione presente all’interno della struttura.
Foto n. 1
Foto n. 2
Osservando, infatti, attentamente le foto n. 1 e 2 sopra pubblicate possiamo notare come la sezione illuminatoria del lato interno dell’aeroporto sia caratterizzata dalla presenza di gruppi ottici di forma quadrata, il cui riflesso si sviluppa solo sul lato interno come si evince guardando la foto sul lato superiore delle finestre.
Dalla foto sottostante (n. 3), invece, possiamo certamente evidenziare la capacità antiriflesso del lato esterno dell’aeroporto, capacità che, di fatto, esclude il riflesso sul lato interno della struttura aeroportuale dei lampioni che illuminano la zona di imbarco con sezione circolare.
Foto n. 3
Stessa identica cosa, sul lato piste, nel versante esterno dotato anch’esso di proprietà antiriflesso (foto n. 4).
Foto n. 4
La foto n. 5, invece è stata scattata dagli uomini radar presenti nella torre, appositamente scesi sulla pista per avere una migliore visuale e ed evitare che il flash della macchina utilizzata impedisse di fotografare al meglio gli oggetti al di là del vetro della sala radar.
Foto n. 5
Guardando infine la foto n. 6, nella quale si evince chiaramente la posizione della torre di controllo dell’aeroporto, si evince con assoluta certezza che la foto in questione può essere stata scattata solo da personale autorizzato a circolare a terra all’interno della struttura aeroportuale, persone che vivono quotidianamente questo tipo di realtà e sono abituate professionalmente non solo all’osservazione strumentale ma anche a quella visuale, non semplici appassionati che invece si limitano a guardare foto o video esclusivamente sulweb.
Foto n. 6
Di seguito,alcuni video che hanno immortalato l’evento di Lima.
Per quanto sopra rappresentato, consegue che le indagini finora effettuate sul caso di Lima non sono ancora riuscite a stabilire, con assoluta certezza, l’effettiva natura degli oggetti osservati nel cielo, i quali rimangono, senza alcun dubbio, di origine non identificata.
Possiamo altresì escludere, definitivamente, l’ipotesi di un fenomeno di rifrazione o similare che possa aver indotto in errore i testimoni oculari dell’evento, professionisti nel settore del traffico aereo e della sicurezza aeroportuale.
Articolo scritto in collaborazione tra Roberto Verdiglione e Danilo Iosz