Nel precedente articolo “Scienza e possessione diabolica, un dialogo possibile?”ci siamo lasciati rimandando ad un curioso caso che ha interessato anche la Legge, e legato alla possessione.
Ne parliamo, dunque,in questo sesto scritto, partendo da una domanda: ma la Legge si è davvero occupata di un presunto caso di possessione demoniaca? Pare proprio di sì…
L’inizio
Siamo nella zona di Milano, in un giorno imprecisato del 2007. Qui, marito e moglie e due figli vivono la loro vita coniugale in un sano “timor di Dio”. Cioè, frequentano la chiesa con fervore religioso e partecipano con entusiasmo alla vita di parrocchia.
Tutto sembra procedere regolarmente, in un clima di pace e serenità, sia famigliare che sociale. Ma, ad un certo punto, qualcosa non gira più nel verso giusto…
Sì, perché la donna inizia a comportarsi in modo insolito e soprattutto strano. E non meno curiosi sono i fenomeni avvengono in sua presenza, testimoniati da più persone, come il marito, la sorella, il parroco, un frate e numerosi fedeli.
I fenomeni
In pratica, succede che la donna, senza alcun preavviso, si irrigidisca e soffra violente convulsioni, tanto che per calmarla è necessario l’intervento di parecchia gente. Qualcuno, in modo prosaico, pensa possa trattarsi di qualche malattia della psiche (ne abbiamo parlato nel precedente articolo), magari una patologia non troppo grave. E forse è un semplice disagio psicologico quello che la porta a buttarsi sul pavimento, a scuotersi e strisciare come un serpente. Certo… ma ai più pare difficile spiegare laforza straordinaria sprigionata dal suo esile corpo. Perché sembra che un giorno,varcata la soglia della chiesa, afferri una panca e la scagli violentemente contro l’altare, come se si trattasse di un fragile rametto.E che dire dei suoi svolazzamenti a vari metri da terra, che la portano a girovagare in lungo e in largo? Senza dimenticare le parole del citato frate, che testimonia incredibili “fenomeni poltergeist”…
Il sospetto
Il fatto è che, in un contesto di profonda religiosità come risulta quello in cui vive la famiglia della donna, fare “due più due” è un attimo. Insomma, l’idea che dietro a tutto ci possa essereniente meno che il Diavolo in persona, non tarda ad arrivare. La parola “possessione” comincia a circolare…
Così, disperato e timoroso, il marito si rivolge prima al proprio parroco e poi all’esorcista della Diocesi di Milano (successivamente interverranno anche altri esorcisti).
Problema risolto, allora? Mica tanto… visto che i vari riti non portano alcun beneficio alla giovane donna.
Ma, a questo punto, una domanda sorge spontanea: nulla cambia perché il Diavolo non c’entra oppure la possessione è reale e il Diavolo si fa beffe del povero prete?
L’evoluzione
Nel frattempo, la situazione si trascina, a volte stancamente, più spesso con i “colpi di testa” della poveretta. Che quotidianamente si dedica in maniera ossessiva alla preghiera, alla celebrazione della comunione e all’uso del saio. E frequenti sono i suoi pellegrinaggi, senza dimenticarela scelta delvoto di povertà, obbedienza e castità.
Ma è chiaro che urge una soluzione. È soprattutto lo sposo a pensarlo, stanco di vivere “ai confini della realtà”, tra possessione vera o presunta. E cosa fa? Chiede la “separazione” dalla moglie, addossando a lei, per ovvi motivi,la fine dell’idillio amoroso.
La parola alla Legge
Naturalmente, i due vanno per vie legali. Insomma, danno la parola alla Legge. Ed il Tribunale civile di Milano, IX sezione civile,a cui si rivolgono, che cosa decide?
Come è logico che sia, dà corso adoverose indagini. Indagini non facili, sicuramente, vista la particolarità della situazione. E poi, si sa, la Legge ha i suoi tempi. Ad ogni modo, il Tribunale raccoglie tutte le testimonianze possibili e i necessari referti medici (o, meglio, psichiatrici) che sono stati redatti nel tempo.
La sentenza
E cosa conclude? Sorpresa… sì, perché con sentenza del 18 gennaio 2017 dichiarache la donna ha, sì,reso “impossibile” la vita al marito, ma pure che non tienealcuna colpa. E, questo, perché non mostra patologie che possano giustificare il suo surreale comportamento, né gli “eventi singolari” testimoniati. Insomma, per la Leggequelli che lei ha vissuto sono “fenomeni inspiegabili”, anche se ovviamente non si parla di “cause” e men che meno il termine “possessione” viene citato.
Quindi, riassumendo, secondo la sentenza, la donna non “agisce consapevolmente” ma, piuttosto, “è agìta”. Che, detto in parole semplici, significa che non è pazza e neppure un’imbrogliona… e allora?
Beh… inutile trincerarsi dietro le parole, il richiamo alla “possessione” risulta evidente, seppur, come detto, non citato chiaramente.
Insomma, se la Scienza non riconosce il demonio, la Legge, almeno in questo caso, seppur indirettamente pare di sì.
E come va a finire? Che l’atto di separazione stabilisce che al marito finiscala casa mentre alla moglie vadaun assegno di mantenimento. La Legge ha parlato, “fine della storia”.
Nel prossimo articolo, ci prenderemo una pausa di riflessione. Sì, ma solo per riflettere sulla figura del Diavolo. Perché chi si occupa delle “materie infernali” ad un certo punto non può che porsi la seguente domanda: e se il Diavolo non fosse così brutto come sembra?…