Le Piramidi di Montevecchia o anche Piramidi Brianzole sono un sito estremamente controverso ma altrettanto interessante. Sorgono nel comune di Rovagnate (LC) tra le frazioni di Cereda e Monte. Vengono identificate con il parco dell’area verde di cui fanno parte: il Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone che insiste sul territorio di ben dieci comuni della Brianza.
Data l’eccezionalità del luogo e per mille altre ragioni appena si è presentata la possibilità, la FUI ha realizzato un veloce sopralluogo esplorativo. Purtroppo i tempi erano stretti. Ma anche nel breve periodo a disposizione siamo riusciti a realizzare alcune importanti osservazioni.
Il sito delle Piramidi è a circa un’ora da dove risiedo. Quindi nel tempo ho avuto modo di visitare il luogo più volte.
Satellite
La prima cosa che va detta è doverosamente l’inizio di tutto. Cioè la scoperta delle piramidi si deve all’analisi di foto satellitari. Esperti geologi, nel tempo, hanno certificato la natura artificiale dei tre rilievi collinari. Per onore di cronaca devo anche dire che alcuni scienziati in merito sono ancora dubbiosi.
A mio parere ci sono pochi dubbi, ma la pluralità di pensiero è sacra. A sostegno della tesi che si tratti di costruzioni o lavorazioni ciclopiche di colline abbiamo delle caratteristiche sorprendenti.
Caratteristiche inequivocabili
I rilievi di Rovagnate non solo hanno la forma piramidale, sono tre e le facce risultano perfettamente orientate sui punti cardinali. Ma anche la loro dimensione è proporzionale alle tre più famose del Cairo. Per non parlare della loro posizione reciproca identica a quelle di Giza e Visoko e ad altre sparse per il globo. Ovverosia disegnano la cintura di Orione.
Coincidenze incredibili
Come se tutto questo non bastasse ho personalmente verificato con i miei studi altre “stranezze”. Le Piramidi di Montevecchia o meglio la terza, la più grande e quella più a nord è incredibilmente allineata. Ho compiuto delle ricerche su alcuni siti megalitici lombardi da cui è emersa l’esistenza di una retta che li congiunge. Una retta di 106 Km solo in Lombardia. Ebbene il vertice della piramide maggiore si discosta da questa linea per meno di trenta metri… direi che valutando le dimensioni della retta è una cosa mirabile. Valutiamo poi che questa retta prosegue verso Sud-Ovest arrivando a Visoko in Bosnia e nel tragitto passa esattamente sulla cima del Monte Rusta (PD), altra presunta piramide. Dall’altra parte la linea arriva sulle coste atlantiche della Francia sulla Belle ile en mer. Un isola in Bretagna di fronte al sito megalitico di Carnac.
Stiamo parlando di una retta di 1700Km circa… in questo ordine di grandezza i 30 metri… spariscono.
Fenomeni da approfondire
La nostra spedizione ha visitato le Piramidi durante il trasferimento da Torino in Val Camonica. Eravamo quindi reduci dalle rilevazioni del giorno precedente svolte alla Sacra di San Michele. Assolutamente logico che abbiamo realizzato le medesime misurazioni anche in questo sito.
Sono state rilevate forti escursioni dei campi elettromagnetici sulla cima delle due piramidi visitate: la prima piramide detta dei “Cipressi” e la seconda denominate “Belvedere Cereda”. In particolare proprio su questa, nel centro della cima, abbiamo misurato dei fortissimi sbalzi dei valori elettromagnetici. Il fenomeno si concentrava particolarmente in quello che, secondo gli archeologi ufficiali, è un sito con avelli sacrificali celtici o precedenti.
Un affioramento roccioso proprio nel mezzo della spianata sulla cima di questa piramide. Dalle nostre osservazioni, comunque da approfondire, sembra emergere la presenza d una linea energetica. Tale linea, tale linea è direzionata come la retta di cui ho parlato poco sopra.
Età antichissima
Il vero mistero che rende “problematiche” le piramidi di Montevecchia è la loro datazione. Il fatto che siano ricoperte di detriti litici spinti a Sud dagli enormi ghiacciai dell’ultima era glaciale. Posiziona temporalmente le piramidi in un epoca precedente a questo fenomeno. Rendendo quindi impossibili tali monumenti per quel tempo così remoto secondo la storiografia “ortodossa”. Tuttavia io e Andrea Dal Bon ci siamo messi a fare qualche ricerca una volta rientrati. Quello che è emerso conferma l’incredibile antichità del sito.
Grazie ai moderni mezzi di mappatura planetaria, abbiamo tracciato delle perpendicolari alle facce delle piramidi. Nello specifico ci siamo concentrati su quelle dirette a Nord. Con nostra grande sorpresa, e iniziale delusione, le rette non convergono sul Polo Nord. Esse si concentrano in un punto spostato tra la Groenlandia ed il Canada. La delusione si è trasformata in euforia quando ci siamo resi conto che questo punto coincide con il Polo Nord magnetico intorno al 50.000 A.C. La caratteristica coincide perfettamente con la datazione pre era glaciale dei monumenti.
Inutile dire che questa prova è stata fatta anche da altri ricercatori con altri monumenti “misteriosi”e il singolare allineamento è stato confermato.
Conclusioni problematiche
Le mie convinzioni sono già note, avendole espresse in precedenti articoli. Le Piramidi di Montevecchia, a mio avviso, sono l’ennesimo mattone che rafforza le mie idee e quelle di tutti coloro che sostengono l’esistenza di una o più antiche civiltà in epoche remotissime. Il sito Brianzolo è, in questo ambito, non solo importante, ma fondamentale. Va altresì detto che le ricerche qui sono in una fase addirittura embrionale. Lo studio sulle Piramidi di Montevecchia deve continuare e deve essere approfondito. Partendo dalla loro natura e origine e proseguendo nel loro utilizzo e riconoscimento da parte di popoli successivi. Per giungere poi al loro oblio e difficile riconoscimento attuale.
Fiducia nel futuro
Le ricerche a livello mondiale stanno portando alla luce un numero sempre maggiore di luoghi e monumenti che discordano con la storia per come l’abbiamo scritta finora.
Bisogna proseguire e non perdersi d’animo. Quindi più che una chiusura questa vuole essere un appuntamento per le prossime novità che emergeranno.