La Sacra di san Michele o meglio l’Abbazia di San Michele della Chiusa è un imponente complesso architettonico posto proprio sul culmine del monte Pirchiriano. La cima del monte infatti si trova esattamente sotto una delle colonne della chiesa in cima alla struttura.
La sagoma dell’edificio, davvero inconfondibile, balza immediatamente all’occhio non appena si esce da Torino e ci si dirige verso ovest.
Luogo Antico
La posizione è indubbiamente strategica: proprio all’imbocco della Val di Susa. Testimonianza di questo il fatto che già in epoca romana in loco era presente una postazione militare di vedetta. Il luogo tuttavia era, con tutta probabilità, già sacro all popolazioni precedenti. Per tornare però ad usi spirituali dobbiamo aspettare il periodo longobardo, dove si afferma il culto Micaelico.
Sembra infatti che il collegamento con la figura di San Michele Arcangelo risalga a questa epoca. Da allora ad oggi l’eremo ha continuato ad essere “sacro a Michele” e frequentato da monaci e pellegrini in cerca di solitudine, raccoglimento ed elevazione.
Il complesso della Sacra di San Michele che vediamo oggi è il frutto di numerosi interventi architettonici che si sono susseguiti nei secoli dal 966. Anno a cui si fa risalire la fondazione del primo nucleo del monastero.
L’abbazia ha avuto alterne fortune nel tempo e vi sono numerose leggende che ne avvolgono la costruzione e la sua storia. Risultato certo anche delle tumultuose vicende che ha attraversato per arrivare fino a noi.
La Bella Alda
Quella più famosa è sicuramente legata ad una parte ora semi diroccata: la Torre della Bella Alda. Quel che resta di questa antica torre si erge a picco sullo strapiombo che domina la valle.
Si racconta che la bella Principessa Alda si sia gettata da essa pur di non essere presa da alcuni soldati di ventura durante un attacco. Accorsero in suo aiuto degli angeli che la fecero atterrare illesa. Tuttavia la giovane peccò di vanità volendo dimostrare l’accaduto ai propri compaesani. Il secondo volo dalla torre le fu dunque fatale.
La storia è comunque molto interessante prece si impernia proprio sul peccato che un eremita deve rifuggire maggiormente: la vanità o anche superbia. Per contro si premia il preservare la purezza e una sorta di isolamento con l’incondizionato affidarsi al divino.
Particolarmente significativo a riguardo è la presenza di numerosi simboli iniziatici sia nelle mura che nelle sepolture presenti.
Contrapposizione al Musinè
La Sacra di San Michele tuttavia è indissolubilmente legata ad un altra leggenda: la contrapposizione al monte Musinè. Il Musinè (1.150m) è il monte più vicino a Torino ed è sede di numerosissime storie nonché fenomeni inusuali. Ricordo solo la grandissima mole di oggetti misteriosi avvistati sopra di esso.
Questo monte si trova quasi esattamente contrapposto al monastero dall’altra parte della Valle di Susa. Rappresenta quindi un ideale binomio tra bianco e nero, luce e oscurità, bene e male. Accentualo poi dal simbolo parte che rappresenta l’entrata di una valle con le due catene di monti che la delimitano. Viceversa anche l’uscita se la si percorre verso la pianura.
Il complesso della Sacra di San Michele esprime quindi la parte bianca di questa dicotomia.
Luogo di Energie
La cosa davvero interessante è l’energia del luogo, che risulta davvero palpabile. Innanzitutto solo il “salire” fino alla costruzione è già di per se una sorta di cammino iniziatico, ma la cosa continua anche dentro l’edificio, con un percorso fatto a scale per arrivare in alto verso la luce.
L’enigma della Sacre di san Michele non si limita a segni o sensazioni: è anche fisicamente misurabile. Durante l’indagine FUI abbiamo misurato co metodi vari la presenza di numerose linee energetiche che attraversano l’intera abbazia.
Naturalmente tali studi sono stati eseguiti e provati da numerose sezioni di ricerche svoltesi negli anni condotte da vari ricercatori e scienziati.
Questi studi non solo hanno evidenziato l’incredibile concentrazione di linee ed energie geomagnetiche del sito, ma anche il pazzesco allineamento con altri luoghi dedicati a San Michele Arcangelo.
La linea di San Michele
Esiste infatti la famosa Linea di San Michele: una linea retta che congiunge ben sette località e costruzioni sacre all’arcangelo.
Si tratta, in ordine da nord-ovest a sud-est di: Skelling Michael, Saint Michael’s Mount, Mont Saint Michel, Sacra di San Michele, Santuario di San Michele Arcangelo, Monastero di Symi e Monastero del Monte Carmelo.
Inutile dire quanto questo fatto sia non solo incredibile ma anche difficilmente spiegabile. Innanzitutto le distanze: la retta è lunga circa 4.000 Km e va dall’Irlanda a Israele. Secondariamente lo straordinario allineamento dei siti che compongono la linea, infatti appare perfetta se la si traccia su una cartina.
Volendo poi analizzare questo straordinario fenomeno occorre tenere ben presente che tutti i luoghi della retta sono sacri da tempo immemore e le attuali costruzioni dedicate all’arcangelo sono edificate su precedenti siti utilizzati per riti religiosi o sacri fin fa epoche remote. L’allineamento quindi è stato realizzato in un’epoca antichissima.
Sorge ora il problema del come, ho compiuto numerosi studi e tutt’ora sto indagando su casi simili. Generalmente tali linee sono frutto di allineamenti dei monumenti o dei siti a particolari traguardazioni astrali o fenomeni celesti. Una caratteristica, a parer mio, molto interessante nel caso della linea di San Michele è il fatto che la retta sembrerebbe legata con la linea dell’alba/tramonto del sole nel giorno del solstizi. Sono anche in corso degli studi tramite programmi di archeoastronomia per cercare delle corrispondenze. Si può quindi ipotizzare che in tutti questi luoghi si svolgessero riti simili che comportavano un allineamento astronomico in quei giorni… caso risolto? Apparentemente.
Qualcosa di molto antico
Se si dà per certa questa soluzione, si spalancano le porte ad altre domande. Che civiltà in un epoca così remota possedeva queste conoscenze? Come è possibile che queste conoscenze fossero così ben diffuse in quell’epoca? E attraverso dei territori così lontani? Ancora oggi la linea attraversa stati con culture e lingue diversissime solo per fare un esempio.
Infine verrei alla stranezza più “recente”. Anche ammettendo la “normalità” di un simile comportamento delle popolazioni preistoriche. Dopo il passaggio di tante religioni nei secoli fino ad arrivare al cristianesimo, che detiene tutti e sette i siti sacri, come si spiega che tutti questi luoghi siano legati alla stessa figura di San Michele Arcangelo?
La Sacra di San Michele è un luogo magico, pieno di un’energia che si può quasi toccare. Ho visitato altri due luoghi della linea e posso affermare che si “respira” la stessa aria.
Siamo quindi difronte a qualcosa che prescinde dalle nostre conoscenze. Qualcosa la cui comprensione va oltre la nostra fredda logica. Per comprendere la Sacra di San Michele bisogna avere il coraggio di percorrere strade inusuali. Affidarsi a ciò che si sente piuttosto che a ciò che si comprende. Ma soprattutto ci viene suggerito di farlo con l’umiltà dell’eremita, che compie il cammino della ricerca, invece di seguire la vanità della fanciulla che vuole dimostrarlo a tutti.