Alcuni anni fa in Colombia, precisamente nella Sierra Nevada di Santa Marta (la regione che si affaccia sul Mar delle Antille), fu scoperto sotto l’intrico di una vegetazione lussureggiante, un gigantesco complesso archeologico. Si trattava dell’unico reperto che rimaneva della Ciudad perdida (la città perduta).
Più antica di Machu Picchu e più sperduta di El Dorado, la misteriosa Ciudad Perdida è ancora oggi un luogo misterioso e abbandonato, dove pochi hanno il coraggio di avventurarsi.
Il Mito di un antico popolo colombiano
Questo luogo costituito da palme gigantesche, cortine di liane, felci, e da una cascata, fonte di vita e acquedotto dell’antico centro cerimoniale e dell’abitato della Ciudad Perdida, vi abitavano i tairona.
Nel XVI secolo, i primi conquistadores spagnoli, sbarcarono a Santa Marta rimanendo incantati dalle enormi quantità di monili d’oro con cui si adornavano gli indigeni.
Dal quel momento i tairona hanno subito decenni di razzie , colpevoli solo di essere i depositari di una cultura avanzata.
Dimostrarono grandi abilità per l’ingegneria architettonica, per l’arte, le tecniche di coltivazione e l’artigianato.
Infatti, i tairona sono stati degli straordinari orafi, capaci di realizzare monili d’oro, strumenti, collane di grande qualità artistica. La zona essendo ricca di smeraldi, realizzavano anche preziosi con queste meravigliose pietre.
Migliaia di smeraldi finirono poi nelle bisaccie dei conquistadores insieme ad altre migliaia di gioielli d’oro, poichè derubarono gli indigeni, saccheggiando centri cerimoniali e tombe.
I conquistadores spagnoli cercarono di sottomere i tairona, ma non ci riuscirono perchè erano ribelli ad ogni forma di schiavitù.
Inoltre non vollero mai rivelare agli spagnoli il luogo in cui raccoglievano il prezioso metallo.
Per tale motivo fuggirono e si ritirarono all’interno della foresta sempre più in alto, verso le cime della Sierra Nevada
Fecero perdere le loro tracce di proposito e con astuzia, distruggendo le strade, le scale di pietra, i ponti secolari che li congiungevano alla costa, bloccando così l’accesso al mare, fonte di cibo e di sale.
Cosa sappiamo oggi della Ciudad Perdida?
Le rovine della città perduta, rimaste nascoste per anni tra la vegetazione, nel buio del sottobosco, oggi sono più visibili.
Gli Edifici
Tutto è costruito con mura di pietre granitiche, grigie senza malta, tenute assieme solo dall’antica abilità dei costruttori.
Grosse macine di pietra con i relativi pastelli, utilizzate per frantumare il mais e altri semi selvatici, ci parlano di una vita quotidiana interrotta: tutto si è fermato come all’improvviso.
Religione
Come la maggior parte degli indigeni dell’antichità, i Tairona praticavano il politeismo; dove i maggiori esponenti erano stregoni e sacerdoti, appositamente preparati per un periodo di 11 anni.
Un periodo di tempo in cui non condividevano con il sesso femminile e rimanevano ospitati in case private; dove ricevettero istruzioni dai loro dei e impararono la lettura del volo degli uccelli.
Erano incaricati di presiedere cerimonie e rituali religiosi usando danze e canti;
L’ adorazione era destinata a un bambino nato dalla Vergine e dalle stelle e tra le loro credenze c’era l’aldilà. Quindi credevano nella vita dopo la morte.
Tra gli dei adorati all’interno della religione Tairona:
Peico, che li istruì nell’arte della tessitura, dell’oro e della coltivazione, dal mare.
Gauteovan, dea delle malattie e creatrice di tutto ciò che esiste, compresi gli spiriti.
Le case
Le caratteristiche delle abitazioni dell’antica Tairona, possono essere definite come segue:
Le case non avevano finestre, erano di forma circolare, situate su terrazze di pietra; che inizialmente erano costruiti in legno, ma a causa delle piogge migliorarono il modello.
Hanno usato fango e piccole pietre per la costruzione delle case, i loro tetti sono stati fatti con palme di montagna.
Usavano calce e acqua per dipingere le loro case.
Le Tombe
Nelle tombe dei tairona, nascoste spesso nei pavimenti delle capanne o davanti all’entrata, ci sono magnifici gioielli d’oro tra i più splendidi della civiltà precolombiana.
Monili e Preziosi Vari
Tra i vari tipi vi sono rane d’oro, uccelli, serpenti, divinità , orecchini ornamentali, pettorali, spesso in oro puro, molte volte in lega con il rame; è stata questa abbondanza di oro a condannare i tairona.
Un genocidio li fece scomparire
Nonostante i tairona cercassero di far perdere le loro tracce con astuzia, tuttavia non ci riuscirono
Infatti i conquistadores si spinsero sempre più avanti e gli indigeni cercarono di resistere abbandonando i loro insediamenti, ma un feroce genocidio li fece scomparire quasi completamente. I pochi superstiti si nascosero nelle alte selve e sulla tragedia di questo popolo calò il silenzio.
Adesso in questi posti si aggirano ancora gli indios kogi, che sono considerati i discendenti dei tairona. I loro villaggi sono fatti di poche capanne e vi sono solo donne e bambini in quanto gli uomini sono lontani, nelle alture e nei terrazzamenti agricoli a lavorare.
Conclusioni
(Riflessioni dell’autrice D.R.)
Come tantissime culture mesoamericane, i tairona progettavano edifici di grande maestosità fatte in blocchi di pietra ben incasellati, con una tecnologia sicuramente poco nota ai nostri giorni, ma che lascia intravedere una grande conoscenza tecnologica.
Inoltre la loro abilità nel costruire strade, acquedotti, coltivazioni a terrazzamenti, e la loro maestria nell’arte orafa ne fanno un popolo avanzato che probabimente aveva ereditato delle conoscenze da altre civiltà preatlantidee.
Purtroppo gli europei “malati di imperialismo e colonialismo” hanno spesso ridotto o cancellato l’eredità culturale di molti popoli mesoamericani.
Queste conquiste abusive hanno creato un grande danno al patrimonio storico e artistico dell’umanità, privandola di bellezze e informazioni di inestimabile valore per la nostra crescita come razza umana.
Fonti consultate: www.universoonline.it, www.wikisivar.com