Tradizionalmente, i fantasmi appartengono ai castelli e ai luoghi abbandonati, ma se si viaggia nelle terra di Piacenza ci si accorgerà che il discorso è ben più complesso. Le escursioni e le investigazioni di Stefano Panizza ci porteranno in giro per i castelli e i misteri del piacentino.
Perché se è pur vero che tanti sono i castelli, le rocche e le fortezzecon tanto di storie di spiriti (per comodità, tralasciamo la distinzione che può esistere fra fantasma, spirito, spettro, apparizioni e quant’altro), lo è altrettanto che le sue “presenze” si possono incontrare nei luoghi più disparati. Sì, perché si va dall’abitazione privata alla struttura pubblica, senza distinzione fra vissuta o abbandonata, in buono stato o fatiscente.
E se a volte è solo la tradizione a parlare di fantasmi, in altre,le storie sono figlie di eventi che capitano ai nostri giorni,e che in parte confermano la memoria storica.
Aggiungiamo, come risulta evidente dagli articoli pubblicati nella pagina “Piacenza terra di fantasmi” la cui presentazione è stata scritta da Stefano Panizza, che siamo qui a presentare, che pare esserci una curiosa coincidenza fra le “apparizioni” e i corsi d’acqua, come se in un qualche modo quest’ultima facesse da catalizzatore.
Questo è un dato di fatto, che potrebbe non essere una semplice coincidenza, vista la forza di cui l’acqua è ricca (naturalmente nell’ipotesi che i fantasmi siano una forma di energia).
Già… ma questi si presentano sempre allo stesso modo? Assolutamente no. E lo si comprende chiaramente girando la campagna e la collina di Piacenza per parlare con le persone, sorpresi testimoni o preziosi custodi della storia che raccontano (ed è proprio su ciò che si basano gli articoli della pagina “Piacenza terra di fantasmi”).
Perché a volte i fantasmi vengono percepiti solo per una insolita emozione, in altre, a causa di un rumore inconsueto. In taluni casi,unicamentegrazie ad apposita strumentazione elettronica (ovviamente anche a Piacenzanon sono mancate le investigazioni dei così detti “cacciatori di fantasmi”, ne parleremo).
Senza dimenticare le vere e proprie apparizioni, a volte diafane, in altre,rare, che paiono “in carne ed ossa”.
Ma, a questo proposito, occorre fare una doverosa precisazione. Perché è lecito chiedersi dove stia la discriminante fra fantasma e un “qualcosa d’altro”. E qui iniziano i problemi. Perché la testimonianza è sempre filtrata dal vissuto culturale del soggetto. Ques’ultima, nell’insolito vede un po’ quello che vuole ma anche perché a volte è oggettivamente difficile discriminare ciò che si vede (insomma, chi stabilisce se quella figura vagamente antropomorfa che si presenta agli occhi dell’esterrefatto testimone è un angelo, un diavolo, un alieno o un fantasma?).
Ad ogni modo, riprendendo quanto detto poco sopra. Le figure dalle forme inequivocabili che un tempo la gente diceva di vedere sono quasi scomparse (comerisulterà evidente nella pagina “Piacenza terra di fantasmi”). Il “quasi” è d’obbligo, visto che in certune e rare occasioni è ancora così.
Ma una cosa è certa. Qui a Piacenza ci sono sempre “presenze” tranquille. Queste involontariamente spaventano solo il pauroso e incuriosiscono chi ama sorprendersi delle cose insolite. Sì, è vero, a volte paiono imbronciate, in altre, melanconiche, nella maggioranzadei casi,indifferenti.
E, questo, se vogliamo ha un che di sorprendente. Perché se è vero che, a torto o a ragione (e qui si potrebbe aprire una lunga parentesi) indentifichiamo il fantasma con l’anima di un defunto, lo è altrettanto che il mondo moderno ha smesso di considerare la morte come un normale evento della vita. Insomma, la morte è un argomento di cui non si deve parlare e va dimenticato. E, di conseguenza, tutto quello che le gira attorno solitamente spaventa. Ma così non è a Piacenza, quando si parla di fantasmi, che della morte sono una conseguenza diretta. Il che è singolare.
Comunque sia, che le apparizioni siano paurose oppure no la gente ne parla, perché è nell’animo umano condividere le proprie esperienze. E se un tempo le raccontava vicino al camino o nelle stalle, ora lo fa con chi ha voglia di ascoltare. Come il curioso ricercatore che se ne va in giro per le terre di Piacenza a caccia di misteri.
Chiudiamo con un invito. Sì, perché la pagina “Piacenza terra di fantasmi”, che sarà in costante aggiornamento con sempre nuovi articoli, vuole soprattutto essere un invito a visitare i luoghi di cui si parla. Vuole inoltre invitarvi a provare le stesse emozioni di chi ne ha scritto, ma anche per cercare di scoprire nuove storie. Così come auspica di essere una sorta di memoria storica di eventi insoliti, che il più delle volte rischiano di andare perduti per sempre. Perché chi le racconta può essere una persona anziana che, in un tempo sempre meno lontano, raggiungerà il “mondo dei fantasmi”, portando con sé il suo incredibile vissuto.
Adesso vi mostreremo gli articoli sull’argomento
Vernasca e il mistero al borgo turrito di Vigoleno – FUI (federazioneufologicaitaliana.org)