I viaggi nel tempo rappresentano da sempre un campo di ricerca estremamente affascinante.
In tutta la storia recente esistono diversi casi di presunti viaggiatori temporali (timetravel) molti dei quali hanno portato evidenze fotografiche e testimonianze di vario genere.
Esistono alcune fotografie che mostrano persone apparentemente “fuori tempo” cioè vestiti in modo completamente diverso rispetto alla data della fotografia e spesso anche dotati con strumenti “strani” e decisamente non in relazione con il contesto storico alla data della fotografia.
Un caso di questi è quello della fotografia scattata in Canada verso la fine del 1940 e riguarda la cerimonia di riapertura del South Fork Bridge, un piccolo ponte situato in una provincia della Columbia Britannica, ma in questo caso il presunto viaggiatore del tempo invece di presentarsi direttamente in prima persona come testimone volontario e fornire le informazioni, è stato immortalato a sua insaputa.
Leggiamo come è stata spiegata la presenza anomala su questo articolo:
https://www.fantascienza.com/13766/il-viaggiatore-nel-tempo-del-1940
“Chi è quel giovane uomo sulla destra con quello strano abbigliamento e con quegli occhiali ancora più strani? Appare decisamente fuori posto rispetto alle altre persone. Cosa sta osservando con tanta attenzione? E cos’è quello strano oggetto che tiene tra le mani in modo da non farsi notare? Forse quel giovane è solo uno dei tanti curiosi accorsi sul posto; ma c’è chi sostiene che quell’uomo in realtà non esisterebbe. O meglio, non esisterebbe nel 1940, poiché l’abbigliamento, il taglio dei capelli, gli occhiali, farebbero pensare a qualcuno proveniente da un altro luogo, o addirittura da un altro tempo. Vi racconteremo tutto di quello che è già stato definito: il mistero del viaggiatore nel tempo”.
lo strano personaggio che si vede sulla destra, in effetti non è difficile da notare dato il suo aspetto: una capigliatura sbarazzina, occhiali da sole dalla linea molto moderna, una bella t-shirt stampata con un maglioncino alla moda e quella che sembra una fotocamera compatta tra le mani. La foto ha fatto subito il giro della rete alimentando la leggenda del viaggiatore nel tempo, con numerosi siti e blog che producono le teorie più complicate sul protagonista di una gita nel continente nordamericano della prima metà del ventesimo secolo. Alcuni giorni dopo è spuntata un’altra fotografia dello stesso evento, stavolta recuperata dalla John Wihksne Collection, altra galleria fotografia d’epoca online. Il particolare della foto qui di fianco mostra, seppure in modo non chiaro, lo stesso personaggio da un’angolazione diversa.
Alla fine tutta la questione è stata presa in carico da forgetomori.com, un sito organizzato da Kentaro Mori che si occupa di indagare su fenomeni strani e curiosi (UFO, fenomeni paranormali, etcetera), riuscendo spesso a smascherarli. Attività analoga a quella che da noi compiono a esempio il CICAP, oppure Paolo Attivissimo con il suo blog Il Disinformatico. Partendo da un sano scetticismo sulla stravagante idea che un viaggiatore temporale sia sceso nel passato per fotografare un piccolo ponte di una cittadina canadese, Mori inizia ad analizzare la qualità dell’immagine attraverso la tecnica dell’Error Level Analysys, non trovando tracce di manomissione digitale. La foto sembra pertanto originale, o se ci sono state manomissioni queste sono state realizzate estremamente bene. D’altra parte il Virtual Museum è ritenuta in Canada fonte autorevole, il che scaccia i dubbi residui.
A questo punto Mori analizza il problema utilizzando il noto principio del Rasoio di Occam, che consiste nell’eliminare via via le ipotesi più complicate per la spiegazione di un fenomeno. In altre parole: la spiegazione più semplice di un fenomeno è quasi sempre quella giusta. Pertanto Mori, anziché cercare prove sulla provenienza dal futuro del personaggio, cerca prove che dimostrino la sua appartenenza al 1940. Così, cercando con pazienza, Mori scopre che l’attrice americana Barbara Stawyck in La fiamma del peccato, film del 1944, indossa un paio di occhiali da sole quasi identici a quelli del presunto viaggiatore temporale.
Quella che poi a noi osservatori del ventunesimo secolo sembra una maglietta stampata, potrebbe essere in realtà una maglia o felpa con un emblema bordato, che negli anni quaranta erano comunissime nei campus universitari; anche in questo caso Mori produce una prova fotografica (tutte le immagini sono disponibili sul sito di Mori, tra le Risorse in rete).
Anche il maglione sopra la felpa potrebbe tranquillamente essere una classica maglia di lana con chiusura a bottoni, di quelle che ogni tanto tornano anche nelle boutique odierne. Infine l’ingrandimento dell’apparecchio fotografico dimostra la sua notevole somiglianza con uno dei modelli della Kodak Folding Pocket, in commercio in nordamerica già a partire dagli anni venti del secolo scorso. In sintesi il personaggio misterioso della foto (forse un fotoreporter dilettante), più che dimostrare la possibilità dei viaggi nel tempo dimostra come la moda torni ciclicamente, fenomeno noto a tutti.
Ma a questo punto diverse cose non tornano:
1) La prima cosa fuori contesto è lo strano oggetto che il soggetto tiene stretto in mano di fronte a sé: apparentemente sembra una macchina fotografica che in effetti nel 1940 era già ampiamente in uso nel nuovo continente, ma confrontando l’oggetto con la Polaroid dell’epoca, questo non ha con lei molto in comune sia per la forma generale che per la probabile composizione plastica del presunto obbiettivo.
In pratica quell’oggetto potrebbe essere un dispositivo multifunzione.
2) L’uomo sta parlando con qualcuno ma non è certamente con qualche persona di fianco a lui ed inoltre sta manipolando l’oggetto con entrambe le mani senza fotografare, quindi quell’oggetto potrebbe essere un registratore e/o un telefono con ulteriori funzioni come appunto quella di videocamera, ed essere inoltre collegato ad un’auricolare posto sull’orecchio destro.
3) Gli occhiali non sono nemmeno simili a quelli dell’attrice americana degli anni 40 in quanto su quelli della donna non ci sono le paratie laterali a protezione dell’occhio poste sulle stanghette.
L’analista che ha visto il presunto fake non si è accorto che quella che sembra la paratia sulla parte esterna destra sugli occhiali della donna (come quelle del soggetto in questione) in realtà è l’ombra della lente di destra.
Inoltre sulla parte inferiore esterna della lente di sinistra negli occhiali del soggetto si nota una specie di inserto colorato plastico o metallico che sembra una graffetta di sostegno o comunque qualcosa apparentemente tecnologico non in uso su occhiali dell’epoca.
Come sull’oggetto tenuto in mano, anche sugli occhiali si notano evidenti riflessi che fanno pensare alla plastica più che al metallo verniciato.
4) La donna e l’uomo con il cappello posizionati sulla destra del soggetto hanno notato l’oggetto in mano al ragazzo e soprattutto la donna mostra una spiccata curiosità, confermando che quell’oggetto è probabilmente sconosciuto per quell’epoca.
5) Osservando attentamente la felpa del soggetto si notano alcuni particolari probabilmente sfuggiti all’analisi precedente:
Sembra esistere una cerniera a zip (freccia bianca) in quanto non si vedono bottoni e probabilmente è allacciata sopra l’addome, inoltre dispone (sempre probabilmente) di un’imbottitura interna collegata ad un cappuccio a scomparsa (freccia rossa) caratteristica tipica anche sulle attuali felpe ma non su quelle del 1940.
Considerazioni
Dalla mia analisi non posso confermare che si tratta di un viaggiatore del tempo perché potrebbe essere un extraterrestre in visita sulla Terra (ad esempio un Ummita che sono uguali a noi) o un abitante di Agharta (Terra interna) od altro ancora.
Di sicuro quell’uomo è decisamente fuori dal contesto storico del 1940.