Abbiamo effettuato un escursus integrale della nostra spedizione nel Messinese, in giro tra siti del mistero come Canneto di Caronia e siti artistici della fiumara d’Arte, simbolicamente non meno misteriosi. Ho già scritto e pubblicato un approfondimento sulla Piramide di Motta d’Affermo ed il rito della Luce, ora mi appresto a scrivere invece un approfondimento sulla parte della Fiumara d’Arte. Tenterò di ricreare i percorsi esoterici forse voluti o forse no, che si è creato intorno a tali opere sparse nella val di Tusa e nelle coste limitrofe.
Durante la spedizione, abbiamo potuto osservare e percorrere i sentieri esterni ed interni dell’opera, forse più famosa dopo la Piramide della luce, il Labirinto di Arianna.
Durante il percorso, abbiamo anche visitato il “Monumento al Poeta morto” a Villa Margi e il monumento “Una curva gettata alle spalle del tempo” a Pettineo. Quest’ultima è composta da una stonehenge artificiale e schematica, ed un opera più piccola contenente un’altra figura.
Il monumento al poeta morto
Conosciuto soprattutto come “Una finestra sul Mare”, essa è più semplicemente un’apertura su cui è poggiato un pilastro (ancora un riferimento a femminino e maschile). L’autore probabilmente, vedeva nel pilastro il Poeta morto, che passa attraverso una porta. L’apertura è rivolta verso l’acqua del mare. L’acqua, rappresenta spesso un tramite per qualcosa d’altro non appartenente a questa nostra dimensione fisica; inoltre il fluido, è fonte di vita e riciclo eterno della stessa. Finché c’è acqua c’è infatti vita.
Vorrei inoltre farvi notare, che come la piramide di Motta d’Affermo, essa si trova sul 38° parallelo, naturalmente non perfettamente allineata, infatti questo sul posto passa qualche km in fuori rispetto alla linea della costa.
Osservando inoltre la finestra in direzione della piramide, viene il forte e lecito dubbio, che i due monumenti siano in qualche modo allineati o collegati. Attraverso la finestra, guardando verso il mare dal lato del Poeta morto (la colonna coricata) si vede proprio la Piramide incorniciata all’interno dell’opera, un appunto del cammino esoterico da seguire o una semplice coincidenza? Inoltre, sembra che il rituale della luce, che si svolge nella piramide, sia rivolto al mare, proprio in direzione della finestra.
Il labirinto di Arianna
Ritengo che dopo la piramide di Motta d’affermo, questa sia l’opera più importante dell’intera fiumara d’arte, senza nulla togliere alle altre opere ed alle altre interpretazioni. Vediamo insieme di capire qualcosa in più sui riferimenti chiari e quelli meno chiari, sugli aspetti esoterico/iniziatici e sul percorso della vita, che spesso, se non sempre, coincidono sia fisicamente che metaforicamente. Spogliamoci quindi da pregiudizi sessisti e sessuali e vediamo in dettaglio e senza alcuna censura, ma con chiarezza, di venirne a capo.
Chi è Arianna? La mitica principessa cretese, viveva sull’isola le cui radici affondano in un’epoca precedente e più antica di quella ellenica di almeno un migliaio di anni. Arianna si innamora del giovane eroe Teseo, giunto a Creta per uccidere il Minotauro, gli cede un suo gomitolo, che gli permetterà di uscire dal labirinto. Teseo riesce nel suo intento proprio grazie ad Arianna.
Successivamente, lui l’abbandonerà in modo subdolo dopo aver goduto abbondantemente delle grazie e dei desideri sessuali della fanciulla innamorata. Lei però concepisce un figlio da Teseo prima di essere abbandonata, Demofonte.
Il figlio di Arianna divenne re di Atene, partecipò a diverse campagne militari, amo molte donne principesche e finì ucciso dalla sua stessa spada. Analizzando per sommi capi il racconto, abbiamo Arianna che dopo il labirinto viene fecondata dall’eroe e la vita generata dalla loro unione. Ma nonostante la semi divinità di Demofonte, acquisita dal padre, la vita nata da Arianna è uguale a quella generata da altri. Essa è in balia del fato e vittima delle proprie scelte e delle proprie paure…
Andiamo quindi a vedere e confrontare questa deduzione con l’interpretazione dell’opera.
L’opera esplicitamente di carattere sessuale
È ovvio che la prima cosa che viene spontanea fare arrivando sul posto è ironizzare sull’enorme vagina. Questa sovrasta all’ingresso dell’opera e ti permette di entrare nel labirinto. Impossibile perdersi nella strada obbligata e bidirezionale di esso, perché in realtà è un labirinto solo metaforicamente. Esso rappresenta infatti simbolicamente le tube di falloppio e l’utero.
Dall’ingresso, il percorso ci porta a percorrere le tube per poi arrivare al centro dell’opera, l’utero. Il cammino attraverso il labirinto è quindi in realtà una spirale molto stilizzata. Essa ha inoltre due prolungamenti laterali che ci portano verso il fulcro di tutto, la vita.
Il percorso di nascita-rinascita, ti porta faticosamente al centro dove un piccolo albero di ulivo, rappresenta la vita al fianco del centro esatto, che è rappresentato a sua volta da un disco di metallo, ovviamente un ovulo fecondato da dove si sviluppa l’albero.
Un cammino iniziatico?
Si tratta quindi di un cammino iniziatico, che attraverso l’energia orgonica dell’orgasmo o se preferite la cundalini, consente all’uomo di creare, con la geometria sacra (spirale) una nuova vita materiale, ma composta allo stesso tempo da energia eterica e trasmutabile (l’anima?).
E’ invece sconsolante sentire i commenti della maggior parte dei turisti, i quali oltre a non capire nulla dell’opera e del percorso, non sapevano fare altro che denigrare l’opera. Il luogo è invece palesemente energetico e scelto non a caso, infatti davanti ad esso sulla seconda altura del colle, si trova un’antica chiesa con il suo piccolo monastero incluso; potremmo quasi dire, che questo colle potrebbe rappresentare la mascolinità in contrapposizione, ovviamente all’insaputa della chiesa, e far parte paradossalmente ed indirettamente del messaggio esoterico del Labirinto di Arianna, la quale non può essere fecondata senza il maschio.
Non a caso tutte le culture preistoriche e pagane, tutte le religioni politeiste e tutti i culti ancestrali, avevano come riferimenti naturali sempre energie maschili e femminili, e queste erano spesso materiali e figurate proprio da montagne con determinate caratteristiche fisiche ed energetiche. Ma di questo parleremo in un altro articolo su un altro luogo.
Una curva gettata alle spalle del tempo
Stai viaggiando a rilento tra le curve ripide e i tornanti stretti, tra boschi, zone aperte e piccoli paesini, improvvisamente ti trovi davanti una sorta di Stonehenge moderna. Un’altra opera della fiumara d’Arte è un cerchio di pietre (composte di malta), le quali formano un unico anello perfetto su una spianata, dentro una distesa di pietroni buttati sul terreno circostante a apparentemente a casaccio.
Quello che possiamo evincere da quest’opera, è che essa vuole ricordare che la storia umana non va dimenticata ma deve essere tramandata. Anche come opera moderna può funzionare, lo stesso messaggio è incluso tra i tanti della piramide di Motta d’Affermo sul 38 Parallelo. Vedi approfondimento.
Il cerchio, è geometria semplice, ma sacra e basilare. L’opera è composta da tre pezzi e non da uno, dall’altra parte della strada infatti, si erge una sorta di anello di catena, spezzata in due parti, con al centro un’altra struttura. Quest’ultima è composta probabilmente da bronzo e rappresenta la fluidità della materia fisica plasmata dal tempo. Il suo esterno invece è composto dallo stesso materiale della piramide della fiumara d’Arte.
Se vista dall’alto, l’opera potrebbe in toto ricordare un 8 spezzato e stilizzato, ovvero il simbolo del’infinito. Esso appare aperto da una parte, rotto. Comprende da un lato l’antico (pietra, cerchio, ecc.) e dall’altra il nuovo (lega moderna). Dentro di esso abbiamo invece il bronzo, che unisce le età (età della pietra, del bronzo e moderna. L’opera probabilmente, rappresenta la nascita o rinascita di un frutto dell’unione dell’antico e il moderno, il sacro al profano, lo spirituale al materiale, la conoscenza alla creazione. In pratica una massa, che eredità conoscenza e si plasma in nuova materia, attraverso l’esperienza e l’unione delle parti.
Conclusione
Aldilà delle interpretazioni personali o meno, la Fiumara d’Arte è un percorso interessante e composto da molte opere ben realizzate e ricche di metafore e segreti. A volte a primo impatto, esse possono sembrare sciatte e prive di ogni significato e in alcuni casi persino private della bellezza. In realtà, molte delle opere della Fiumara sono quasi certamente messe li non per le masse turistiche, ma per poche persone capaci di comprenderne il significato esoterico, occulto ed iniziatico. L’accesso a tali significati è permesso solo alle menti prive di preconcetti e limitate vedute religiose, materiali ed ideologiche. L’arte diventa uno strumento di passaggio e comprensione.
Gentile Gabriele Lombardo
In premessa.
Nel libro Arte e profezia di Vittorio Sgarbi si percorre un millennio di storia e critica dell’arte; i profeti dell’arte si danno appuntamento, come per un mistero, all’inizio di ogni secolo: in quei frangenti, ecco uno scarto rispetto al passato che fa intravedere il futuro. Una profezia, appunto, che interpreta il presente, ma soprattutto anticipa la sensibilità popolare o più raffinata a venire.
Ma c’è qualcosa di nuovo nell’arte che potrebbe far sbocciare nuovi germogli in fatto di profezia.
In questa ultima epoca è sbocciata la Land Art e vediamo all’opera in Sicilia Antonio Presti, un traboccante mecenate della Sicilia che si adopera per concepire il più grande parco d’Italia di quest’arte, con la Fiumara d’Arte presso Messina, così ben esposto da lei Gabriele Lombardo con questo articolo in lettura.
Al di là dei riferimenti esoterici, filosofici e del mito di ogni opera della Fiumara d’Arte, senza dubbio, potremmo considerarle anch’esse fonti di profezia, e Vittorio Sgarbi sarebbe d’accordo, immagino.
Resterebbe a questo punto di andare oltre per l’incontro con fatti profetici, e qui sta la sorpresa, perché c’è modo di valicare il confine con una realtà che il titolo della prima opera di Fiumara d’arte, una colossale scultura di 18 metri in cemento armato posta quasi alla foce del fiume Tusa, che in questo articolo non compare, ce ne dà quasi l’abbrivio. L’artista Pietro Consagra, uno scultore e scrittore italiano, uno dei più prestigiosi esponenti dell’astrattismo internazionale, non più in via, l’ha intitolata “La materia poteva non esserci”.
Interessante la sua composizione con due strutture affiancate, una bianca e l’altra nera.
Cosa ci sembra di vedere nella parte bianca?
L’immagine di un figlio che si inchina davanti all’amato padre, idealmente seduto su un trono, uniti nella mente là dove « La materia poteva non esserci », come recita il titolo suddetto. Con questa frase attraverso la sua arte, l’autore commemora la scomparsa del padre di Antonio Presti, il padre del progetto del parco di Fiumara d’Arte. Un varco separa il di dietro dell’opera con un’altra struttura – il rovescio della medaglia – un mondo immaginariamente privo di materia, come presagito dalla scultura, una tenebrosa forma confusa che inscena l’aldilà, ma che nello sfondo si sposa con la natura rassicurante.
Si è capito che intendo intravedervi il varco verso il mistero dei morti, ma anche il futuro profetico che si avvale anche di un’altra grande struttura poco distante “Piramide 38mo Parallelo”, un maestoso tetraedro cavo in acciaio Corten, inaugurata il 21 marzo del 2010, giorno dell’equinozio di primavera.
Ed ecco che la fantasia si mette in moto per intravedere nella coppia vitale bianca un ideale cavaliere del futuro di riflesso a quelli mitici del passato, un essere dall’aspetto rassicurante e persuasivo che proviene dallo spazio. E il suo cavallo, alato come quello mitico di Perseo, Pegaso, una fantastica astronave come quelle che oggi chiamano UFO.
La situazione del mondo attuale è castigata da conflitti insanabili che sfociano in guerre sanguinose come quella cruenta in Ucraina, e solo un cavaliere che viene dallo spazio, ha i mezzi per mettere a tacere gli insanabili guerrafondai terrestri.
Chissà, che quel cavaliere- arciere incoronato del primo sigillo dell’Apocalisse di Giovanni, non sia uno di questi. Secondo me i fatti di questo libro del cristianesimo, vanno interpretati anche in questa chiave.
È fantastico presagirlo ma sta di fatto che il grande profeta Michel Nostradamus prevede un evento del genere con la quartina I-91:
« Gli Dei faranno agli umani apparizione,
Quando coloro che saranno autori del grande conflitto,
Prima al Cielo sereno, visto razze e lance,
Verso la parte sinistra sarà la più grande afflizione. »
Si può intravedere nel « grande conflitto » i fatti escatoligici di cui si parla nell’Apocalisse di Giovanni; per « razze e lance » Nostradamus vi deve aver intravisto degli animali al servizio dell’uomo muniti di « lance », oggi diremo dei robot militarizzati; e « la più grande afflizione » la caduta della bestia e i Re dell’Apocalisse.
Caro Gabriele Lombardo, ora mi dirà che sto esagerando e ha ragione, ma ho scritto tre lunghi articoli che ne parlano e che mi pregio inviarli al suo recapito e-mail.
Poi semmai, dopo averli letti, mi darà il ben servito. Oppure sarei ben disposto ad una collaborazione col suo sito, o meglio con la sua associazione ufologica in particolare, perché, guarda caso, uno degli articoli si incentra sul tema di astronavi aliene.
Cordialità
Gaetano Barbella
Buongiorno Gaetano Barbella,
in realtà parlo della piramide in un altro articolo specifico già pubblicato insieme a questo oltre due anni fa in questa sede, ma che non ho ancora potuto riportare nel mio sito http://www.statodiemergenza.com, cosa che spero di fare prossimamente. Per quanto concerne invece l’altra opera citata, la conosco e l’ho anche vista da sopra, per l’esattezza dal dove è allocata la piramide del 38# parallelo, ma per questioni logistiche non sono potuto andare a vedere. Ma che in futuro condo di conoscere insieme ad altre interessanti cose della zona, non ero solo e vincolato ada altri. Trovo interessante il suo scritto e sono lieto di poter leggere i suoi articoli al più presto appena arriveranno. In qualità di studioso di UFO e misteri, non posso permettermi di scartare a priori nulla, la mia mentalità aperta e recettiva mi porta a considerare tutto quanto senza mai tralasciare nulla. Purtroppo in questo periodo ho pochissimo tempo ed infatti non sto pubblicando molto sul sito, ma cerco di decicarmi alla scrittura ogni volta che è possibile. Colgo l’occasione per darle il benvenuto nel mio sito internet.
Cordiali saluti
Gabriele Lombardo
ps. qui l’altro post : https://www.federazioneufologicaitaliana.org/la-piramide-del-38-parallelo/