In una delle ultime curve che portano al borgo piacentino di Vernasca, si incrocia sulla destra un modesto sentiero sterratoche, dopo una breve camminata, porta al paese abbandonato di Marazzini.
A dire il vero, definire Marazzini un paese è probabilmente un po’ esagerato, dato che risulta composto da un pugno di case, ma così lo si ama considerare, visti i tanti fatti di cui è stato testimone, molti dei quali tutt’altro che positivi.
La visita
Eccomi, dunque, a pochi metri dalle abitazioni del borgo abbandonato di Marazzini, poco dopo aver superato un arbusto con appeso il teschio spolpato di un piccolo animale.
Alcune case sono recintate da una robusta siepe arrugginita, altre lasciate alla mercé del bosco. Entrarvi è sconsigliato sia perché, pur fatiscenti, costituiscono sempre una proprietà privata, ma soprattutto per l’evidente attentato alla sicurezza personale.
Però anche dall’esterno si possono osservare particolari interessanti. Come, ad esempio, quella imposta palesemente bruciata in una certa casa o le due reti metalliche annerite dalle fiamme nella tal altra. Che sia scoppiato un incendio in più punti di questo paese abbandonato?
Ma, a colpire, è anche una slanciata statua della Madonna (penso di cemento) che, pur in presenza di una vegetazione infestante, rimane curiosamente intatta. Sembra quasi che, qui a Marazzini (Vernasca), la Natura, nella sua sfrontata aggressività portata a ricoprire ed avvolgere ogni cosa, abbia voluto rendere un rispettoso omaggio alla Madre di Gesù.
Non meno sorprendente in questo borgo abbandonato è la presenza di quattro sedie attorno ad un tavolo circolare, presumibilmente sempre di cemento. Sì, perché lì, immerse nel folto del bosco, sembrano richiamare un consesso di fantasmi…
Le testimonianze
Lasciato, alla fine, il paese abbandonato di Marazzini, sulla via del ritorno ho la fortuna di incontrare due anziane signore che stanno facendo i classici “due passi”. Perché saranno loro, soprattutto una, a raccontarmi la storia del paese.
“Il paese di Marazziniè abbandonato da pochi anni, diciamo da quando un furioso incendio lo ha reso impraticabile. L’ultima ad arrendersi è stata una signora di Milano che <veniva giù> abbastanza spesso. Pensa che tenevaanche alcune capre e degli asini.
Purtroppo ci sono state anche un paio di terribili tragedie. Ai tempi della Seconda guerra mondiale,i nazifascisti trucidaronola povera Lidia, una giovane ragazza colpevole di avere in tasca un biglietto destinato ai partigiani. A dire il vero, fu uccisa poco più in là, in località <La Cioca> (NdA probabilmente si tratta di La Ciocca, con due “c”)”.
“E che dire del povero <Giuan> un bambino caduto nel pozzo, diversi anni dopo? Mi ricordo che al suo funerale la fila di gente partiva dal paese di Marazzini ed arrivava fino a Vernasca …”.
Gli chiedo se sono a conoscenza di storie insolite legate al borgo abbandonato. Quasi all’unisono rispondono che “no, qui di fantasmi non ce ne sono e neppure dileggende“, affermano in modo perentorio, quasi a non voler sentire replica.
In realtà, le cose potrebbero non essere così chiare. Perché, a sentire una certa persona, “qualcuno assicura di aver visto delle ombre aggirarsi nel bosco e fra le case, così come di aver udito rumori di non facile identificazione”.
Dalla Rete
Altre fonti, consultabili in internet, parlano di Marazzini in provincia di Vernasca sia come di un paese abbandonato che di un “paese maledetto”, visto che alla malcapitata e già citata ultima abitante sarebbe pure bruciata la stalla, oltre che la casa, senza che nessuno avesse mai compreso le cause dei fenomeni. E per il fatto che lì è morta suicida una ragazza.
Da qui, l’idea, forse della signora medesima, di piazzare a fianco delle case una statua della Madonna, che si aggiunge ad una seconda posta all’interno di una roulotte e, mi dicono (perché io non l’ho notata), ad una terza poco lontano, ad evidente scopo tutelare.
Alla fine che dire?
Che il paese abbandonato di Marazzini pare ricco più di ombre che di luci e che, visto il suo progressivo ed inesorabile degrado, sembra destinato a custodire per sempre tutti i suoi segreti…
Forse il mio commento non è partito e mi ripeto: Tutto quanto è scritto nell’ articolo risponde molto molto vagamente alla realtà. Soprattutto non rende la reale situazione dei Marazzini. Gli incendi che l’ hanno devastata risalgono al 23 marzo 2009 – il primo , dichiarato colposo – e al 7 settembre 2010 il secondo dichiarato doloso. Lo scopo degli incendi fu quello di scoraggiare me dall’ abitare ai Marazzini (vivevo lì dal 27 gennaio 2001) allo scopo di trafficare liberamente. Un signore, evidentemente parte di quella cricca, mi ha promesso di tagliarmi la gola…. Poi vari simpaticoni, si sono divertiti ad asportare da casa mia tutto quello che trovavano: io li chiamo ladri, non fantasmi…. Per anni ogni giorno risalivo ai Marazzini, poi mi sono limitata a continuare a coltivare a prato i miei campi circostanti. I balloni vengono fatti dal trattore, non dagli u.f.o.!!!! La statua della Madonna di Lourdes è segno di una mia profonda devozione, non una specie di amuleto.
Quanto alle due signore saranno gentili, ma ben poco informate…. forse non si sono neppure accorte che per anni ai Marazzini io ci sono proprio vissuta. Comunque, visto che la Sua sensibilità non glielo suggerisce, Le dirò che è fortemente avvilente sentirsi come “spiata” , fatta segno a congetture assolutamente fantasiose e decisamente stolte. Chi fa una scelta di vita . come la mia di vivere sola in un borgo solitario, non ama essere fatta segno ad alcuna attenzione: non ci vuole una grande intuizione. E’ anche un diritto individuale. I cittadini spesso non sono difesi nè nella proprietà e ancor meno nella propria incolumità, come è capitato a me. Cercherò di ritornare a vivere lì, dove sono peraltro ancora residente, con buona pace degli spiriti, degli u.f.o. e soprattutto dei delinquenti. La prego, lasci stare i Marazzini , ci torni magari fra qualche tempo e se ci vedremo, Le racconterò fatti reali e le spiegherò dove documentarsi come ogni giornalista dovrebbe fare. Buon lavoro! Maria Emma
Buongiorno Maria Emma, come ho detto nel precedente messaggio, la persona che ha scritot l’articolo non fa più parte di questa ssociazione, pubblico il suo messaggio a titolo a di cortesia affinche lui lo legga e possa eventualmente risponderle. Buona serata
L’ incendio appiccato alle case , anzi i due incendi : il primo del 23 marzo 2009 e il secondo del 7 settembre 2010 – di ufficialmente dichiarate origini dolose, sono stati appiccati per scoraggiare la sottoscritta, (felicemente ivi residente dal 27 gennaio 2001) dall’ abitarvi per praticare più comodamente traffici “riservati”. Altri “sciacalli” se ne sono approfittati per rubare a man bassa tutto quello che trovavano loro utile.
Niente spiriti: solo squallidi trafficanti e ignobili ladri. Uno di questi signori mi aveva anche promesso di tagliarmi la gola…. e non era uno spirito! Purtroppo in cittadino non ha molte difese e sono stata costretta a lasciare temporaneamente le abitazioni molto costose da ricostruire. Le due signore che Lei ha incontrato, saranno gentili, ma sono poco informate o non si sono mai accorte che ai Marazzini ci ho abitato per quasi dieci anni . Di sicuro tornerò ad abitarvi intanto coltivo a erba i miei terreni limitrofi. Comunque sappia che è umiliante vedersi “spiata” e rivestita di congetture, mi scusi , abbastanza assurde, stolte e assolutamente fantasiose. Maria Emma – abitante dei Marazzini e tuttora costì residente.
Buongiorno signora Maria Emma, purtroppo la persona che ha scritto l’articolo non fa più parte di questa associaizone e dubito passi a risponderle… io pubblico il suo commento a titolo di cortesia e per correttezza, nella speranza che riceva rispsota dall’interessato. Ma dubito fortemente che ci fosse un qualsiasi motivo di offesa nell’articolo.
Bella storia. Hai saputo raccogliere le giuste informazioni e trasformarle in un avvincente racconto. Poco lontano, in località Lavachielli, un uomo si suicidò. Sono luoghi che noi da ragazzi, io sono nato poco lontano dai Marazzini, evitavano con timore.
spero che l’autore ti legga e ti risponda al più presto… in Tutta Italia abbiamo luoghi misteriosi sconosciuti ai più, che meritano approfondimenti…