Facciamo finta che è il motto che lo scrittore Mauro Biglino utilizza per analizzare la bibbia sia effettivamente un modo per avere una diversa visione d’insieme di un testo cosi complesso.
Simone Leoni: Mauro, ormai il grande pubblico sà chi sei, ma per chi non ti conosce ti puoi presentare? Chi è Mauro Biglino? Di cosa si occupa nello specifico?
Mauro Biglino: In sintesi: sono stato per anni un traduttore biblico per conto delle Ed. San Paolo che hanno pubblicato 17 libri dell’Antico Testamento da me tradotti letteralmente dalla Bibbia ebraica masoretica. Questo rapporto di lavoro è durato fino a quando io ho iniziato a raccontare ciò che veramente leggevo nella Bibbia ebraica e questo ha ovviamente reso impossibile la prosecuzione della collaborazione con la casa editrice cattolica.
Simone Leoni: La tua avventura è iniziata quando leggendo la bibbia in modo letterale, ti sei accorto che il testo sembrava voler dire altro. Prima di esporti le altre domande, ti devo chiedere: hai trovato le stesse analogie anche in altri testi considerati sacri dalle altre culture?
Mauro Biglino: La lettura letterale dell’ebraico biblico e lo studio di altri testi antichi testimoniano che, in realtà, i popoli di tutti i continenti della Terra raccontano in sostanza la stessa storia. Naturalmente ciascuno di essi ha utilizzato gli strumenti culturali e linguistici di cui disponeva per rappresentare il racconto di una civiltà (almeno una, ma forse più di una) tecnologicamente superiore che ha operato geneticamente sugli ominidi per fabbricare il Sapiens (capace di comprendere ed eseguire ordini) e si è spartita il governo del pianeta.
Simone Leoni: Nel tuo libro “La bibbia non parla di Dio” ( Edizioni Mondadori) parli del parallelismo che c’è tra gli Elohim e i Theoi descritti nei miti greci. Quali sono le similitudini più evidenti e le più importanti?
Mauro Biglino: In quel libro e in quello successivo (“Il falso testamento”, Mondadori) effettivamente ho documentato la straordinaria corrispondenza che c’è tra Elohim biblici e Theoi greci. I parallelismi sono sorprendenti perché concernono pressoché ogni aspetto della vita di quei personaggi: dal modo in cui s soino spartiti il pianeta, alle attitudini personali, dalla tecnologia che possedevano alla tipologia di “sacrifici” che chiedevano ai loro sudditi, dai mezzi di trasporto al piacere di inalare certe sostanze contenute nel fumo delle vittime degli olocausti.
Leggere i poemi greci e la Bibbia in questa ottica è molto affascinante perché quei libri ci restituiscono l’immagine di un mondo molto concreto nel quale “dèi” e uomini convivevano a strettissimo contatto, sia pure in un rapporto di assoluta sudditanza da parte dell’umanità.
Seguendo le datazioni ufficiali, i due mondi appaiono assolutamente sovrapponibili anche dal punto di vista storico: basti pensare che le vicende omeriche potrebbero essersi svolte mentre gli ebrei, usciti dall’Egitto, si accingevano a tentare di conquistare la terra di Canaan.
Simone Leoni: “Facciamo finta che”( come dici spesso tu) tutto quello che dici nei tuoi saggi sia vero, questi Elohim dove sono? Esistono ancora al giorno d’oggi? Possibile che in tutti questi secoli non sia stata rinvenuta nessuna loro traccia? Intendo anche archeologica?
Mauro Biglino: Ovviamente per dire dove siano gli Elohim dovrei fornire delle prove che non possiedo ma il giorno che si scoprisse che molti di loro sono qui e che ancora governano non me ne stupirei affatto: ad esempio lo afferma con una chiarezza inequivocabile un pastore protestante come iol dr. Barry Downing che, oltre ad essere un teologo è anche laureato in fisica. Un importante politico canadese (Paul Hellyer) ha detto che alcuni di loro siedono nel congresso americano.
Le tracce archeologiche della presenza di una civiltà superiore che ha fatto cose impossibili e inspiegabili per gli uomini del tempo sono tante e presenti ovunque sul pianeta: la documentazione è copiosa e non può essere sintetizzata qui dalle costruzioni megalitiche agli OOPArt.
Il libro di marco Pizzuti “Scoperte archeologiche non autorizzate” ne riporta un compendio assolutamente ricco e ben descritto, così pure come gli scritti di Jim Marrs (La nostra storia occulta) e di numerosi altri autori.
Insomma, le possibilità di documentarsi sono davvero tante.
Simone Leoni: Cosa c’è di storico ( e parlo di tracce tangibili) in quello che accade nella bibbia ma anche negli altri testi delle varie culture?
Mauro Biglino: Io ritengo che la Bibbia sia uno dei tanti libri che l’umanità ha scritto nel corso della sua evoluzione culturale e che contenga il nucleo storico di vicende veramente accadute, soprattutto nelle sue fasi iniziali, quando ci parla della fabbricazione dell’uomo…
Questo mio pensiero – che rimane sempre e comunque improntato al “facciamo finta che…” – nasce dalla corrispondenza sostanziale dei racconti presenti in tutti i continenti: questi parallelismi mi inducono a ipotizzare come molto realistico il fatto che tutti abbiano mantenuto il ricordo delle possibili vere origini dell’umanità che vedono coinvolta una civiltà superiore.
Inoltre l’archeologia israeliana sta via via evidenziando corrispondenze precise tra racconti biblici e ritrovamenti che documentano la sostanziale storicità delle vicende narrate: dai centri abitati coinvolti in battaglie a monete dei re di Giuda, da nomi di persone attestati in precisi contesti storici alle conferme che arrivano dai racconti extrabiblici come gli annali del re assiro Sennacherib o la stele del re moabita Mesha…
Simone Leoni: Nel mondo accademico c’è chi concorda con la tua posizione presa?
Mauro Biglino: Ce ne sono diversi che ipotizzano l’intervento di civiltà superiori che hanno fabbricato l’uomo e non solo da ora: da Wallace, collaboratore di Darwin, che sosteneva che l’evoluzione del Sapiens che non può essere spiegata con l’evoluzione naturale per cui di deve prendere in considerazione la possibilità interventi diversi. Penso poi al prof. Wescott, docente di antropologia, che ha addirittura scritto il libro “The divine animal” dove presuppone in sostanza la stessa cosa. Ma, per venire al presente, cito il prof. Avi Loeb, uno dei più importanti astrofisici del mondo, docente ad Harvard, che sostiene che esistono civiltà superiori che, con ogni probabilità, hanno visitato la Terra in passato. Lui sta lavorando ad un progetto chiamato Galileo, finalizzato proprio a dimostrare in modo scientifico queste sue tesi.
Simone Leoni: In questa intervista devo essere super partes per non offendere la sensibilità altrui. Quindi mi limiterò a chiederti: tu come hai vissuto questa tua teoria? Quali sensazioni o sentimenti hai provato?
Mauro Biglino: Con grande entusiasmo e una passione sempre crescente mano a mano che il quadro mi si andava componendo sotto gli occhi in tutte le sue parti. Alla luce di quanto emerge dai testi antichi la nostra storia diviene sempre più affascinate e, soprattutto, logica e credibile. Facendo finta che gli scritti degli antichi contengano delle sostanziali verità si comprende molto meglio tutto ciò che è successo e forse anche ciò che sta succedendo ancora oggi.
Simone Leoni: Il 6 marzo del 2016, hai presieduto ad un convegno al quale vi erano anche esponenti di vari credi. È una mia personale sensazione, ma non mi sembra che ci sia stata una certa “ opposizione” alle tue affermazioni. O sbaglio?
Mauro Biglino: Esatto, anzi, direi di più: c’è stata una sostanziale convergenza su tutta una serie di affermazioni che vado facendo da anni. In quella occasione ho avuto numerosissime conferme: l’esistenza di Dio non è documentata dalla Bibbia ma sarebbe un assioma; la Bibbia non parla di eternità, trascendenza, onnipotenza, creazione dal nulla; nella Bibbia non esiste il peccato originale… tanto per citare alcuni concetti fondamentali del pensiero religioso corrente.
In certi momenti dell’incontro mi pareva di essere quasi inutile perché stavano dicendo tutto loro: i vari teologi rappresentanti del cattolicesimo, protestantesimo, ortodossia ed ebraismo presenti al convegno.
Ne sono uscito molto soddisfatto.
Simone Leoni: Probabilmente questa domanda è fuori dal contesto ma credo sia necessaria per capire alcune cose. Ammettiamo che le divinità presenti nei vari testi sacri, siano esseri provenienti da altri mondi, come le spieghi le possessioni demoniache elencate nei vari dogmi? Ricordo che ci sono casi conclamati e ben distinguibili dalla semplice schizofrenia.
Mauro Biglino: Non mi sono mai occupato in modo specifico del tema pertanto abbozzo una risposta. La fisica ci spiega come siano possibili diverse dimensioni di esistenza, dimensioni parallele ma potenzialmente intercomunicanti… quindi tutto è possibile. Al momento ne sappiamo ancora troppo poco ma col passare degli anni ciò che adesso ci appare misterioso potrebbe trovare spiegazione: bisogna attendere con mente serena ed aperta, senza preclusioni pregiudizali.
Simone Leoni: Il problema di certi testi è di carattere interpretativo. I vari libri sacri come vanno effettivamente letti? C’è una linea guida accademica su come vanno analizzati certi libri?
Mauro Biglino: I testi biblici sono stati letti secondo varie chiavi interpretative (almeno quattro) soprattutto al fine di – questo è ovviamente un mio parere – di farle dire cose che non dice. Io ritengo che la chiave di lettura letterale sia quella più consona e comunque imprescindibile perché è l’unica chiara, immediata e verificabile: le altre presuppongono che il lettore-esegeta si cali nella mente degli antichi autori con la pretesa di conoscerne i pensieri fino a sostenere che “quando dicevano una cosa, in realtà, ne volevano rappresentare un’altra”.
E’ così che è stato possibile costruire l’idea di un Dio trascendente, onnipotente, onnisciente… di cui nell’Antico Testamento non vi è alcuna traccia.
Per questo io “faccio finta” che sia vero ciò che è scritto in quei testi.
Simone Leoni: Perché molti non sono d’accordo con la tua teoria? Si è cercato di creare un comitato di studi che possa dissipare in modo definitivo questo problema?
Mauro Biglino: Molti non concordano proprio perché applicano chiavi di lettura diverse (allegoria, metafora…), cioè quelle utili per sostenere, in modo aprioristico, il pensiero religioso che nei secoli è stato elaborato su quei testi.
Non sono a conoscenza di un comitato di studi che si sia posto questo obiettivo: siamo ancora nella fase delle ricerche che possono essere classificate rispettivamente accademiche e alternative e che procedono in parallelo.
Ma, come già detto in risposte precedenti, ci sono scienziati che si stanno avvicinando alle ipotesi fino ad ora definite appunto “alternative”.
Simone Leoni: Si teorizza molto sulla possibilità che la nostra razza non sia stata creata da una sorta di entità superiore, ma da più razze non di questo mondo. Ma se noi avessimo un codice genetico come il loro, non credi che ce ne saremmo accorti? Cosa dice l’odierna scienza su tale argomentazione?
Mauro Biglino: Una parte della scienza si sta accorgendo che le spiegazioni tradizionali sull’origine dell’uomo non sono sufficienti a spiegarla e, analizzando certe specificità genetiche dell’Homo sapiens, ne identifica la unicità, soprattutto per quanto concerne il processo di encefalizzazione e di domesticazione cui la specie umana è stata sottoposta.
Ne abbiamo scritto ampiamente nel libro “Resi umani” in cui si prendono in considerazione elementi oggettivi e studi di accademici che, appunto, tengono conto della particolare e rara peculiarità di certi eventi genetici occorsi solo alla specie umana e soprattutto in tempi rapidissimi, non compatibili con i normali tempi della evoluzione naturale. Tutto questo richiede spiegazioni che le teorie tradizionali non sono state in grado di fornire: se facciamo finta che gli antichi ci abbiano detto il vero le risposte diventano possibili.
Simone Leoni: Nel libro scritto a quattro mani con Enrico Baccarini, intitolato “La caduta degli Dei” ( Uno editori) c’è un capitolo in cui parlate degli universi paralleli nell’induismo. C’è Lo stesso riferimento, lo si trova in altri dogmi?
Mauro Biglino: Di universi paralleli parla la fisica moderna ed è straordinario trovarne riferimenti in testi così antichi. Sia nei libri che nelle conferenze, che nei video pubblicati nel canale Mauro Biglino Official Channel, ho spiegato come la Bibbia parli esplicitamente (non è una interpretazione) di “porte” attraverso le quali passa Yahweh con il suo “kavod” per recarsi in un “olam” cioè un mondo sconosciuto agli uomini.
Tutto questo è di un fascino incredibile e io sono convinto che la teologia prima o poi arriverà ad essere inserita nel mondo della cosmologia o astrofisica, che, a mio avviso, è il posto che le compete veramente, se è vero che alla base di tutto c’è “el’nergia” con tutte le sue potenzialità di manifestazione.
Simone Leoni: Cosa dice la scienza in merito? C’è una remota possibilità che questi esseri con i loro velivoli provengano da una dimensione diversa dalla nostra? E soprattutto come è possibile tutto ciò?
Mauro Biglino: La risposta a questa domanda si trova nelle risposte precedenti. E tutto ciò è forse reso possibile dalle stesse leggi della fisica che stiamo imparando a conoscere sempre più a fondo, per cui viene da dire che l’impossibile è solo ciò che al momento non conosciamo.
Simone Leoni: Non pensi che, se fosse accertato ciò che dici, possa far nascere pseudo religioni che possano nuocere alla ragione? Non si creerebbe quella che è palesemente a tutti gli effetti una contro iniziazione?
Mauro Biglino: Io penso che l’umanità deve diventare adulta superando lo stadio nel quale le religioni la stanno tenendo da secoli chiedendole di “credere” (con fede cieca) a dottrine (e dogmi) che vengono fatte derivare da testi nei quali, in realtà, non trovano fondamento. La possibilità di evitare nuove assurde forme di pensiero variamente definibile come religioso dipende proprio dal grado di autonomia che il pensiero dei singoli saprà raggiungere facendo uso delle conoscenze che via via vengono sempre più largamente messe a disposizione di tutti.
Il lavoro che sto conducendo in questi anni ha proprio questa valenza: mettere a disposizione dei contenuti utili per condurre riflessioni autonome, libere da dogmatismi e preconcetti.
Simone Leoni: Mauro, le domande che vorrei farti sono veramente tante, ma credo che siamo giunti alla conclusione di questa intervista. Spero che in futuro vorrai tornare di nuovo nostro ospite per far luce su altri elementi. Cosa vuoi aggiungere ai nostri lettori?
Mauro Biglino: Grazie a te, grazie a coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino alla fine e a loro voglio dire che, a mio avviso, l’importante non è passare da un “credo” ad un altro ma avere il coraggio di fare il salto culturale che dalle cosiddette certezze confortanti e gratificanti (ma palesemente infondate) ci porta nel mondo del dubbio, nell’universo affascinante delle domande che spingono alla ricerca e che sono il vero sale della intelligenza umana.
Gli elementi per riflettere autonomamente ci sono: basta volerli utilizzare.
Un caro saluto a tutti.
Mauro Biglino
Che il Sig. Biglino non sia un ebraista e non conosca le regole grammaticali di base dell’ebraico antico è un dato di fatto. Bacchettato da tutti i veri ebraisti (quelli che l’ebraico lo leggono e lo parlano) in più di un’occasione, quando ad esempio gli hanno fatto notare ai suoi esordi che si scrive kavòd e non kevòd, dimostrando mancata conoscenza circa la differenza tra uno stato costrutto ed uno stato assoluto, oppure che sbagliava tutti gli accenti, ad esempio quando scriveva e pronunciava (e ancora lo fa) tselèm anziché tselem, oppure ruàh anziché ruah. Scappato, inoltre, a gambe levate dal forum Consulenza ebraica su cui ha provato a conforntarsi con chi quella lingua la conosce per davvero, uscendone con le ossa rotte.
La storia dei 17 libri tradotti per le Edizioni San Paolo è solo una leggenda metropolitana che la tira fuori puntualmente, ma basta leggere il forntespizio di quei libri per accorgersi che ha solo “contribuito alla stesura provvisoria della versione interlineare”, quindi ha solo tradotto parola per parola, senza fare ricostruzioni grammaticali, e sulla cui stesura, si legge ancora “si è dovuto lavorare di lima”, che significa che evidentemente era stata fatta non troppo bene. Le emendazioni sul testo maoretico, tra l’altro, sono del Prof. Giovanni Salmeri dell’Università di Roma Tor Vergata.
Il testo in italiano, tra l’altro, riportato in quei testi non è suo, infatti “il testo tradotto più letterariamente era di Mons. Ravasi“, come lui stesso ha dichiarato in una intervista e come si può leggere sullo stesso frontespizio.
Del resto è da ricordare che il Sig, Biglino ha al suo attivo, come lui stesso ha dichiarato, solo una ventina di lezioni provate serali di ebraico e poi ha continuato da autodidatta per 8 mesi, quindi di più non gli si può chiedere.
Questo cappello serve per andare a specificare che tra le regole di base a lui sconosciuto è evidentemente il plurale intensivo che gli ebraisti li hanno fatto notare più di una volta a proposito del termine elohim che, pertanto, nella Bibbia viene utilizzato con verbi al singolare e la Bibbia è piena di tali plurali intensivi, ma lui non vuole ammetterlo, preferisce parlare di manomissioni del testo di cui però non presenta mai un solo documento che attesti tale manomissione.
Dunque gli ufologi e/o appassionati della materia relativa a presunte civiltà aliene farebbero bene a non prendere troppo sul serio il Sig. Biglino perché tutto ciò che ha affermato in 10 anni è stato già ampiamente sbugiardato, fake news comprese pubblicate sui suoi libri, come il razzo che sarebbe presente nella tomba di Nefer e che pèer il Sig. Biglino, invece, di troverebbe in Sudan, oppure il reperto di Toprakkale presentato nelle sue conferenze che vorrebbe far risalire a 3000 anni fa, invece è un falso costruito nel 1982, anno in cui l’Italia vinceva i mondiali in Argentina, per non dimenticare, infine, i famosi spermatozoi di Luxor presentato al Salone del libro a Torino nel 2019 e che lui data al 1300 a.C., ma il rilievo raffigura Alessandro Magno che è stato Farone nel IV secolo a.C., dimostrando di non conoscere la storia egizia e neanche i nomi dei faraoni che hanno ristrutturato quel tempio.
Può essere attendibile uno che si proclama studioso e che prende certe cantonate da solaretto delle elementarI?
Si provi ad argomentare in tal senso sulla sua pagina Facebook e si sarà immediatamente bloccati. Il confronto non è il suo forte.
Saluti
buongiorno, pubblico i suoi commenti con riserva perchè molto critici, ma essendo comunque educati e ricchi di informazioni, ponendo domande, ecc., qui da noi esiste il rispetto per l’espressione di opinioni e ipotesi. Probabilmente il soggetto intervistato non farà alcuna replica perchè soltantointervistato in questa sede, ma non si può mai saperlo. Cordiali saluti, l’amministratore del sito della FUI.
Buongiorno, la ringrazio per aver pubblicato i miei commenti, ma sinceramente mi sfuggono i motivi della “riserva perché molto critici”. C’è un motivo particolare per cui non bisogna essere critici verso coloro che affermano cose già ampiamente confutate da decenni, o comunque semplicemente dissentire?
Detto ciò, non mi aspetto una risposta del Sig. Biglino e neanche mi interesserebbe più di tanto e del resto i suoi interventi, anche quelli sulla sua pagina Facebook, sono sempre limitati alla stessa frase circa il “camminare con mente aperta…”.
La mia mente è sufficientemente aperta per discernere ciò che può essere attendibile, da ciò che non lo è affatto.
Come avrà potuto notare i miei commenti riportano puntualmente citazioni documentate. Se qualcuno vuole confutare ciò che ho scritto, ben venga, ma dovrà indicare quale dizionario di ebraico biblico ha preso a riferimento e dovrà dimostrare che le traduzioni del Sig. Biglino possano essere applicate in tutta la Bibbia in modo che il metodo “Facciamo finta che…” possa ritenersi attendibile, nonché che tutte le fake news pubblicate e presentate nelle conferenze dallo stesso Sig. Biglino non siano tali.
Voglio ricordare a tutti, infine, che tale metodo non è mai stato sottoposto a revisione comparata e, pertanto, come certamente saprà, ha valore nullo.
Saluti
Nessuno ha mai detto che non si può criticare e che bisogna sempre essere tutti d’accordo con tutti e tutte le idee in accordo con quelle degli altri.
Seguo Mauro da diversi anni, teorie molto interessanti e condivido quello che sostiene ci sia scritto nell’antico testamento.
Un caro saluto Mauro
condivido il tuo pensiero…
Ciao buona sera. Grazie del tuo commento. Condivido in parte il pensiero di Mauro, ma é stato un piacere leggere ciò che aveva da esporre. Ti auguro una buona serata
Conoscendo la Bibbia e le sue origini non si può condividere cià che afferma il Sig. Biglino essendo queste tesi prive di ogni più elementare fondamento, a partire dal fatto che la prima fonte biblica è yahwehista (X secolo a.C.) e successivamente elohista (V-VI secolo a.C.), il che significa che gli ebrei antichi hanno dapprima presentata il loro Dio come Yahweh e solo dopo la deportazione gli hanno attribuito il nome Elohim, che è un plurale intensivo e non numerico come vorrebbe far credere lo stesso Biglino, infatti quando è riferito a Dio è seguito sempre da un verbo al singolare.
Si potrebbe poi passare al famoso kavòd che il Sig. Biglino vorrebbe far passare per il mezzo persante di Yahweh, ma basta aprire qualsiasi dizionario di ebraico per capire che le cose stanno diversamente, in quanto a chiare lettere quel termine significa onore o gloria, mentre “essere pesante” si vocalizza con koved, quindi perché il Sig, Biglino sceglie il significato che più gli fa comodo? Tra l’altro, “ESSERE pesante” non può diventare in alcuna lingua al mondo “OGGETTO pesante”.
Inoltre, se kavòd dovesse essere tradotto sempre con oggetto pesante o astronave, in molti casi la Bibbia diventerebbe assurda, come ad esempio in Numeri 14,21, Salmo 3,4, Salmo 29,1, Esodo 28,2, 1 Re 3,13.
Un metodo, invece, è tale quando lo si può applicare sempre, e non solo quando fa comodo ignorando tutto il resto.
Ribadisco che se si voglino trovare tracce di civiltà aliene occorre cercare altrove, non in ciò che afferma il Sig. Biglino, molte delle quali, tra l’altro, sono prese in prestito da altri.
Saluti
buongiorno, pubblico i suoi commenti con riserva perchè molto critici, ma essendo comunque educati e ricchi di informazioni, ponendo domande, ecc., qui da noi esiste il rispetto per l’espressione di opinioni e ipotesi. Probabilmente il soggetto intervistato non farà alcuna replica perchè soltantointervistato in questa sede, ma non si può mai saperlo. Cordiali saluti, l’amministratore del sito della FUI.
Orgomento molto interessante,partendo da fatto,che x certo o in teoria l’ universo abbia 13/14 miliardi di anni luce,sicuramente ci sono civiltà che hanno una tecnologia superiore alla nostra e che abbia visitato la terra nei vari secoli e millenni,questo è certo ci sono un sacco di prove tangibili e noi siamo il frutto di queste visite.
concordo appieno anche io
Premesso che l’unità di misura “anni luce” è utilizzata per le distanze e non per l’età, non c’è alcuna prova scientifica di altre civiltà presenti nell’universo, tantomeno che abbiano una tecnologia superiore a quella dell’uomo, quindi “sicuramente” possiamo affermare di non avere prove in tal senso, anche se nulla vieta di pensare all’esitenza di altre forme di vita intelligenti. Tra l’altro potrebbero esistere ed essere ancora all’età della pietra…
Analogamente, ad oggi, non vi è alcuna prova scientifica, storica ed archeologica che possa attestare presenze di visite di civiltà aliene sul pianeta Terra, quindi non mi è chiaro quali sarebbero le prove tangibili di tali presenze e che noi saremmo il frutto di tali visite.
Considerando che queste teorie sono il frutto di ipotesi (non documentate) di ex giornalisti o di ex consulenti finanziari (per giunta condannati per truffa per aver sottratto milardi di lire a poveri risparmiatori) senza alcun adeguato titolo di studio, per quanto mi riguarda lasciano il tempo che trovano. La scienza è tuttt’altra cosa.
Lo stesso Prof. Loeb, tra l’altro, proprio in un video con il Sig. Biglino, ha dichiarato che in qualità di scienziato deve cercare prove scientifiche in quello che ipotizza e non può basarsi su quanto sia semplicemente scritto in testi antichi. Questo significa che al momento prove non ce ne sono.
Non concordo con niente di quello che ha detto, se non per l’ultima affermazione, ovvero che se una cosa è data per dato, allora necessitano prove fisiche concrete. Non entro in merito a persone e fatti che li riguardano e la invito a fare lo stesso. Dato che la controparte non è presente a replicare… Visto che nè l’autore, nè Biglino, sono qui a risponderele, direi che possiamo chiudere qui il discorso… le auguro una buona serata…
Facendo finta si procede sempre con onestà intellettuale lungo un cammino possibile alle menti aperte. Grazie e un caro saluto a tutti. Mauro Biglino.
un caro saluto a te Mauro
Le menti aperte sono quelle che “facendo finta” che ciò ache afferma la Bibbia sia vero e vada preso a riferimento, seguono gli insegnamenti di ciò che è scritto in essa, ad esempio 1 Tessalinicesi 5,21: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono”.
Vagliando le Sue traduzioni con dizionari di ebraico biblico alla mano, ci si accorge che non sono supportate e che sono prive di fondamento, pertanto non possono essere prese per “buono”.
Bloccare poi sulla Sua pagina Facebook chi vuole esprimere le proprie idee in contrapposizione con le Sue, non credo possa ritenersi un atteggiamento da studioso con “mente aperta”.
Saluti
buongiorno, pubblico i suoi commenti con riserva perchè molto critici, ma essendo comunque educati e ricchi di informazioni, ponendo domande, ecc., qui da noi esiste il rispetto per l’espressione di opinioni e ipotesi. Probabilmente il soggetto intervistato non farà alcuna replica perchè soltantointervistato in questa sede, ma non si può mai saperlo. Cordiali saluti, l’amministratore del sito della FUI.