Nel 1979 lo scrittore David W. Davenport in collaborazione con il Giornalista Ettore Vincenti, scrive un libro dal titolo “2000 a.c. Distruzione atomica”; per una persona che non si intende di archeologia di confine e almeno un poco anche di quella accademica, il titolo di questo libro risulta essere quasi un assurdità, oppure un romanzo di fantascienza. Ma di cosa si tratta esattamente?
Per prima cosa dobbiamo collegare alcuni eventi cronologicamente, ed alcuni luoghi, tra di essi.
Abbiamo appurato l’esistenza dei Vimana (carri Volanti) in altri articoli, abbiamo precisato di cosa si tratta, dove se ne parla, in che modo, e quando. Adesso analizzando alcuni eventi storici o basandoci su prove archeologiche e geologiche, possiamo stabilire con certezza, che nell’epoca dei Vimana, con molta probabilità ci fu una catastrofe atomica; o forse dovremmo dire una vera e propria guerra atomica.
Gallerie di immagini antiche e moderne rappresentanti Vimana e scene di guerra tra schiere di umani e Dei avversari
Davenport comincia i suoi studi, che porteranno a scrivere il suo libro, nel momento in cui comincerà a studiare il sito archeologico di Mohenjo Daro nell’india. Questo luogo (città con sistema idrico sofisticatissimo), probabilmente appartenuto ad una civiltà scomparsa tra il 2500 ed il 1500 a.c.; risulta avere una grande quantità di anomalie.
Le città più importanti di questa civiltà allocata nella valle dell’Indo (attuale Pakistan) erano due: Harappa e Mohenjo Daro. La pianta delle città è più o meno uguale, l’estensione di ognuna era di circa 5 km, si stima che ognuna ospitasse almeno 40000 persone.
Gli scavi cominciarono nel 1944, quando l’allora direttore archeologico generale delle indie Sir Mortimer Wheeler per primo constatò l’incredibile avanzamento tecnologico di queste città.
Nella città in questione osservò, un incredibile impianto idrico, una funzionalissima rete fognaria, un impianto di riscaldamento e di areazione e tante altre cose del tutto simili a quelle odierne dell’epoca degli scavi, cosa che lo turbò profondamente. Gli arnesi ritrovati negli scavi sono uno dei maggiori oggetti di discussione.
Alcuni di questi oggetti ritrovati negli scavi, sarebbero fusi; la fusione di questi arnesi per la loro composizione metallica e per la tipologia di fusione (con effetto di cristallizzazione), può avvenire solo con una improvvisa esplosione nucleare o un impatto meteorico talmente devastante da riprodurre gli effetti e le temperature di un arma atomica.
Anomalie e stranezze che riconducono agliAriani
Un altro dilemma di questi popoli vissuti a.C. è la scrittura, anche in questo caso di difficile interpretazione, sono stati trovati circa 400 simboli, ideogrammi e sigilli di quasi impossibile interpretazione. Questi ultimi corrisponderebbero (secondo uno studio finlandese) ad un codice di suoni, ovvero ogni simbolo corrisponde ad un fonema, quindi il simbolo o lettera si scrive come si pronunciava.
Ritornando alle città e considerando la violenza con cui essa fu distrutta e la sparizione quasi improvvisa di un intera civiltà, possiamo sicuramente dedurre che: è molto probabile, che essa o per caso o per volere di qualcuno fu annientata e distrutta. Nei testi Sanscriti si parla della furia o dell’ira divina di Indra, archeologicamente parlando si suppone che essa potesse essersi manifestata attraverso una serie di catastrofiche inondazioni.
La seconda deduzione, vedrebbe una serie di invasioni da parte del popolo degli Ari (Ariani), popolo indiano dalla pelle bianca ed occhi e capelli chiari di origine iranica, ed anche esso molto avanzato su vari fronti; questo popolo approfittò della decadenza delle città maggiori per via di problemi climatici per invadere e sottomettere questa civiltà ormai in declino. Essi nel 1500 a.c. diedero il via ad una guerra terribile guidati dal dio Indra “il dio distruttore dei forti”.
Una citazione da un articolo di Flavio Vanetti:
“Se fu davvero il mitico Indra a distruggere la città di Mohenjo-Daro, c’è da pensare che non ebbe certo la mano leggera. I corpi ritrovati nella città testimoniano che uomini, donne e bambini furono trucidati senza pietà. Gli scheletri e i muri dei palazzi ci rivelano anche che la città dovette subire una sorta di attacco finale che culminò in uno spaventoso rogo. Tuttavia qualcosa nella spiegazione convenzionale non torna.”
Flavio Vanetti
Quindi escludendo un mega incendio distruttore, ritorniamo alla teoria sulla guerra nucleare di cui ci ha parlato Davenport e con cui io concordo.
Se consideriamo come il frutto di una civiltà avanzatissima (forse più della nostra) quella che devastò queste città, il popolo di Indra e suoi Vimana potrebbero aver direttamente a che fare con la distruzione ed il genocidio di una intera civiltà o più di una.
Il periodo a.C. descrittoci dai Veda, quello dei Vimana e quello delle città distrutte coincidono perfettamente, ed in più, alcuni dei Veda parlano di Indra come di un essere divino ma fisicamente presente. Altri testi parlano di Vimana, altri ancora ci descrivono una feroce guerra tra popoli, ed ancora vengono descritte grandi catastrofi somiglianti proprio ad esplosioni nucleari. La furia di Indra viene raffigurata come la distruzione atomica di un luogo. La stessa cosa fa il dio vendicatore degli Ebrei dell’antico testamento
Jahweh, per precisazione con due città: Sodoma e Gomorra; una strana analogia direi.
APPROFONDIMENTO:
Approfondiamo un attimo alcune cose dell’antico testamento ebraico/cristiano ovvero quella Torà che racconta eventi a.C., in cui viene descritta la mitologia di un popolo errante, quello giudaico. All’origine i giudei, non erano un popolo vero e proprio, ma gruppi nomadi di pastori discendenti dagli abramiti, ovvero seguaci di Abramo. Gli abramiti erano un popolo vissuto e proveniente da UR città mesopotomica che corrisponde all’attuale Bassora.
Esso viene scacciato dall’Eden degli Annunaki (in ebraico Elohim), il giardino divino o paradiso terrestre che si trovava proprio in quella mesopotamia dalle origini sumere, poi vaga e vaga ancora per secoli a.C. fino a trovare la terra promessa nel periodo di Mosè (ovvero durante la dinastia faraonica di Ramesse a cui sarebbero storicamente attribuite le costruzioni egizie descritte nel periodo giudaico di Mosè stesso).
Perché un popolo scacciato da un luogo, vaga per tanto tempo alla ricerca di un altro posto; dove andrebbe a dimorare?
Questa domanda apre molti interrogativi, ma esattamente uno di essi, è quello che ci interessa. Quando un popolo annientato perde tutto (città incluse) è costretto a migrare in cerca di altri luoghi dove stanziarsi. In tutta la storia e la preistoria umana si è sempre fatto così, indipendentemente se le cause siano naturali o non naturali.
Ipotesi di lavoro
Quindi abbiamo un popolo che probabilmente è di carnagione bianca o meno scura degli altri popoli locali, con una cultura differente da quelle presenti in loco (nella zona israelo/palestinese) che subisce una incredibile influenza dalla cultura persiana (attuale Iran). Tra l’altro il popolo ebraico prende tutta o quasi la propria mitologia biblica del vecchio testamento proprio da i testi babilonesi. Esso subisce l’influenza da parte dei popoli mesopotamici (Sumeri, Accadi, babilonesi, Ittiti e Caldei e nuovamente i babilonesi, dall’altra parte della penisola subisce anche influenze da quello egiziano e persino da quello fenicio più a nord.
Azzardiamo l’ipotesi che essi venivano da oriente prima del’epoca persiana, si stanziarono nella zona o ci provarono, ma furono schiavizzati dai babilonesi; ne subirono l’influenza mitica, e fuggirono verso l’Egitto durante la guerra tra babilonia e l’Egitto stesso.
Li si stanziarono per un lungo periodo (non esiste alcuna testimonianza storica a supporto della tesi che vuole la schiavizzazione del popolo ebraico in Egitto). Fuggiti o semplicemente andati via dall’Egitto, gli israeliti rivolsero le proprie attenzioni verso la Palestina, quindi l’area di influenza fenicia ed il Libano; ma da dove venivano? La mia tesi e che venissero proprio da Sodoma e Gomorra ovvero Harappa E Mohenjo Daro della valle dell’Indo e che le due città non si trovavano nel Mar Morto.
Sodoma e Gomorra e le analogie con Harappa e Moenjo Daro
Se analizziamo il racconto biblico di Sodoma e Gomorra ci accorgiamo che il dio vendicatore, salva solo poche persone; che però non devono guardarsi indietro, ovvero non devono guardare al passato. Le due città vengono distrutte da un boato, ed un incredibile bagliore acceca chi lo guarda. I sopravvissuti se si guardano indietro, ovvero se tornano indietro o non fuggono, moriranno pietrificati, o meglio cristallizzati o addirittura saranno inceneriti; tutti dettagli di esplosioni atomiche.
Durante le esplosioni atomiche, gli esseri viventi e gli oggetti subiscono dei profondi mutamenti nella stessa struttura atomica. L’incenerimento dei corpi per via del calore e la cristallizzazione, sono elementi sempre presenti nelle esplosioni nucleari, così come il bagliore accecante e il boato, nonché tutti gli eventi più noti delle stesse.
Mi rendo perfettamente conto, che la mia tesi potrebbe suscitare polemiche, ma i miei studi sui Vimana e gli articoli o libri che ho letto sugli eventi catastrofici della Valle dell’Indo e delle invasioni ariane, mi hanno lasciano credere che: due popoli evoluti si fecero guerra, che essa fu terribilmente cruenta e distruttiva, che furono usati i Vimana e tecnologie avanzatissime. Queste causarono la distruzione di una civiltà e tutte le loro città facendo diventare alcune zone completamente desertiche. Gli scritti biblici dell’antico testamento descrivono eventi simili, forse identici e che potrebbero non essere solo miti. Ricordo a tutti che la Bibbia, ci descrive gli Elhoim di cui Jahweh era a capo (giganti creatori).
Giganti e dei in carne ed ossa
Sappiamo che in tutti i popoli del mondo si parla di giganti antichi e creatori, Jahweh potrebbe essere l’Indra indiano (la figura distruttrice corrisponde).
Gli Elhoim potrebbero essere gli Annunaki di Babilonia (compagni ed anche aiutanti dello stesso Jahweh <forse angeli>) e quindi un popolo di giganti o comunque uomini grandi. essi erano di carnagione chiara, evoluti e capaci di manipolare la genetica e di usare l’atomo ed il volo spaziale. Sembra fantascienza ma potrebbe concretamente non esserlo.
1) la civiltà di Harappa e Mohenjo Daro esisteva già nel 3000 a.Cc. epoca assira, raggiunse l’età dell’oro nella valle dell’indo tra il 2400 a.C. ed il 2200 a.C;
2) dal 1600 non si ha più alcuna testimonianza di questo popolo, di cui si realizza la totale scomparsa, in seguito ad una catastrofe sconvolgente;
3) li si insedieranno i popoli iranici invasori degli Ariani, un altro popolo di cui si sa ben poco.
Adesso rivolgiamo un momento l’attenzione ai popoli ed i regni mesopotamici, infatti dopo la caduta sumera nel 2200 a.c. nasce il regno Babilonese proprio mentre la civiltà di Harappa raggiunge la sua età dell’oro e comincia a decadere. Mentre si alternano ittiti e babilonesi la civiltà dell’Indo decade e si dissolve, abbiamo quindi un buco temporale di circa 700 anni in cui i regni mesopotamici sono in crisi. Subito dopo cominceranno le basi per l’impero persiano, proprio là da dove venivano gli Ari. Potremmo quindi sostenere che i due eventi siano legati…
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